Pensieri e riflessioni

A che serve fare poesia in giorni di guerra?

A che serve scrivere, fare poesia, mentre altrove la guerra domina la scena e le priorità sono altre? È difficile concentrarsi su ciò che all’improvviso – o forse lo è più di prima – diventa futile; soprattutto quando non si conosce profonda-mente il potere della parola e non si sa come usarlo.

Lettera a Irena Sendler

Infermiera e assistente sociale polacca, collaborò con la Resistenza nella Polonia occupata durante la II Guerra Mondiale. Divenne nota per avere salvato, insieme ad altri membri della Resistenza polacca, circa 2.500 bambini ebrei

Cara Irena Sendler,
qualche notte fa ho fatto un sogno strano. Ho sognato di aver trovato un bimbo solo e indifeso che cercavo di poterlo salvare dalla cattiveria di alcune ipotetiche persone. Escogitavo il momento giusto e una possibile strategia per riuscire in questo obiettivo. Volevo restituirlo a una madre che, ero certa, lo stesse cercando da qualche parte…
Tralascio il resto del sogno perché non ricordo bene se l’abbia portato a buon fine. Ricordo che non trovavo nessuno che potesse aiutarmi ed era assente anche la polizia e qui credo di essermi svegliata perché, probabilmente, ero già rientrata nella realtà!

La sfida

Una bella sfida, accettare questo tempo, questo vento che urla fin dentro la mia anima, accettare questo cuore ballerino e questa mia mente impazzita dal rumore di parole che rimbombano e da un silenzio arido e freddo che da lontano mi raggiunge.
Una bella sfida, accettare me stessa, nel buio di questa notte senza sonno, senza niente; senza più me, accettare questo dolore sordo che grida dentro.

Messaggio di luce e speranza

"Vai anima candida vola con ali dorate sopra infiniti cieli inesplorati e raggiungi il livello più alto e più silenzioso del tuo essere di luce, vai e vola libera nel mio cielo che è anche il tuo cielo" (Auro)

Ogni nuovo inizio porta con sé non solo novità, ma a volte anche il peso di ciò che si è vissuto. Non solo il peso, ma anche la saggezza acquisita, che fa di ogni anima un’anima speciale e insostituibile. Ognuno è qui sulla terra per portare il suo dono, per aiutare le altre anime a fare un cammino evolutivo.

Tempo d'Avvento. Attesa senza programmi

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Arriva anche quest’anno il Natale, tra residui di un’Italia post pandemia ed echi di guerra dal fronte ucraino. Il mondo sembra voler reiterare le tradizioni di sempre. Si desidera così ancora il calore di una famiglia che si riunisce intorno ad una tavola per festeggiare insieme, con parenti che giungono spesso da altre parti d’Italia o del mondo oppure amici che non si incontrano da tempo. Tutti i simboli di un Natale vissuto e desiderato saranno lì: l’albero con i suoi colori e il Presepe, il più bello tra i gli addobbi perché l’italiano e fortemente legato ad una religiosità cristiana che ci appartiene.

Sembra quasi che rituali come questo possano darci conforto in un periodo molto difficile, aiutandoci ad esorcizzare la paura che continua ad assumere diverse forme collegate alla malattia, alla minaccia di un conflitto che possa riguardare anche il nostro paese e, infine, alla crisi economica che ci spingerà forse a centellinare le nostre risorse che destinavamo in passato alle spese natalizie con più liberalità.

Poesia e spazio tempo

La poesia, l’arte, ci rivelano qualcosa che guardavamo con gli occhi di ogni giorno senza vederla; qualcosa che inconsciamente attendevamo

Viviamo in tempi di pensiero debole. Giovani e meno giovani fanno il surf su un oceano di futilità.
La televisione fa la mentalità comune. Ma, come tutti i fenomeni a grande diffusione, la sua è una visione appiattita sul minimo comune denominatore; una rappresentazione basata sull’ovvietà, sulla realtà immediatamente osservabile, sui commenti più corrivi e politicamente corretti.
Per la quotidianità ciò è sufficiente. Ma nel fondo del nostro animo si annida l’insoddisfazione. Noi sappiamo che l’apparenza superficiale non è tutto.
Viviamo in un mondo antropizzato, malamente antropizzato, che comunque ci occulta la realtà sottostante.
Noi non percepiamo il mondo com’è, ma per come siamo fatti noi; la nostra è una percezione metamorfica.

LIBERTÀ DI STAMPA: il suo ruolo nella democrazia

Il giornalismo come sostenitore della libertà di espressione nelle società democratiche

Il 15 settembre si è celebrata la Giornata Internazionale della De-mocrazia dedicata alla libertà di espressione e di stampa, fonda-mentali per la costruzione di un’opinione pubblica consape-vole dei suoi diritti e interessata alla gestione dello Stato per il “Bene Comune”.

L'amore è silenzio

L’amore vero non spalanca la bocca in un grido, ma si esprime in un silenzioso canto del cuore. Nutre spazi infiniti da anima ad anima, si esprime con gesti lievi che sfiorano il tempo, senza pretesa alcuna. Ed è così che ogni piccola attenzione diventa immensa, ogni carezza è una carezza al mondo intero, ogni parola diventa poesia.

Auro e il fiore

– Auro ti prego cosa sta accadendo veramente in questo nostro povero mondo?
– Piccolo fiore è tempo che le anime si ravvedano e prendano coscienza di ciò che è veramente importante e che siano capaci di vivere osservando il cielo per comprendere il grande mistero.

Poesia come vita: verso dove?

La poesia abbatte le distanze, non ha confini

La poesia, nonostante sia stata sempre considerata un genere “di nicchia”, a volte bistrattato dai lettori ed ignorato dalle case editrici, in realtà rappresenta un’ancora di riferimento importante, ancora oggi, nel Terzo Millennio.
Ogni epoca storica ha avuto i suoi poeti. Dai tempi delle mitologie, delle antiche letterature orientali, dalle Teogonie di Esiodo e dai lirici greci ai poemi omerici, per passare a Dante, Petrarca e fino al Novecento, la poesia ha avuto le sue figure e i suoi personaggi di grande rilievo, che hanno lasciato un segno nella storia della letteratura e dell’umanità.

Il dolore

Noam si sente persa tra le spirali di un malessere che coinvolge il mondo intero e sente dentro di sé la sofferenza di ogni anima, silente il suo cuore esprime un dolore profondo e chiede al cielo con domande mute “ti prego aiutami a capire perché per alcune persone la vita terrena è più facile e per altri è una sofferenza continua? O forse tutti soffrono ognuno a modo suo?”
Sicura di ricevere una risposta attende di udire la voce senza voce di Auro.

Migliorare se stessi è sintonizzarsi con la Legge universale

In questo periodo storico la Vita metterà alla prova tutte le Anime in un modo a volte inaspettato e crudele, tutti noi siamo chiamati a non soccombere, ma a reagire in modo costruttivo a ciò che sta succedendo. Per questo le Anime più forti, più in contatto con il proprio mondo interiore, saranno soggette a prove più dure e a volte insopportabili.

Sull'emendabilità del male

Riflessioni sulla poesia contemporanea

Come vale per il cibo, c'è un tempo per immagazzinare e un momento per espellere. Eppure la creazione poetica non può ridursi alla fase della mera espulsione. La mela che favorisce la contesa e la digestione non si profila come malum: è il bonum, la longa manus dell'intenzione e della ragione.

Carlo Emilio Gadda. Un immenso patrimonio di memoria storica

Scrittore, saggista e poeta. Ingegnere di professione, si è distinto per il suo stile originale e innovativo nella scrittura e nella capacità di dialogare e convincere, di educare e di esporre attraverso un codice comunicativo chiaro, quello semplice della conversazione

Un autore tanto affascinante quanto difficoltoso è di certo Carlo Emilio Gadda, (nato a Milano nel 1893 e morto nel 1973), dagli interessi enciclopedici, (si confronti il miglior saggio mai apparso su tale singolare scrittore, cioè La disarmonia prestabilita di G. Carlo Roscioni, Torino, Einaudi 1975, 2° ed.; propriamente a p. 57 dove si riporta sommariamente ciò di cui voleva occuparsi il Gadda; un vero e proprio “Mare magnum” (del sapere), “il mito del sapere enciclopedico”: op. cit., pp. 56-57).

San Valentino

Quando l'amore è un'opportunità in più per amare, amarsi e lasciarsi amare

In questo tempo di emergenza pandemica parlare d’amore rappresenta la voglia di riguadagnarsi una possibilità di relazioni significative, scavando a mani nude nella roccia del pregiudizio e dell’egoismo.
Soli siamo incompleti - è stato scritto - ecco perché si cerca un’altra anima. Ogni tempo e ogni popolo narra il bisogno insopprimibile d’amore.

Ideologia e Scienza: il caso Lyssenko

La ricerca genetica aveva definitivamente liquidato l’ereditarietà dei caratteri acquisiti, distinguendo in modo chiaro e lampante la differenza tra il Genotipo (il patrimonio genetico ereditario) e il Fenotipo (i caratteri esteriori) tipici dell’essere vivente.
Quindi quest’ultimo, pur venendo a contatto con l’ambiente circostante, non avrebbe per nulla influito sulla trasmissione dei caratteri genetici ai discendenti che è funzione spettante al genotipo. Il che suonò come una bestemmia nella Russia stalinista. Intaccava il cosiddetto “materialismo dialettico” e le scoperte genetiche del Mondo Occidentale furono viste come un attacco al marxismo e ai suoi principi (confondendo, tra l’altro, il mondo umano, storico, che è ben diverso da quello naturale).

Elogio alla libertà di Stephen Hawking

Prendendo spunto dal testo teatrale "Dio e Stephen Hawking" scritto da Robin Hawdon, regia di Alessandro Gassman

Prima del 19 giugno del 2012, quando assistetti alla commedia Dio e Stephen Hawking dall’umorismo sottile ma dai risvolti satirici inquietanti, non avevo mai considerato la valenza esistenziale e umana dell’opera scientifica del fisico nato ottanta anni fa a Oxford nel Regno Unito.
Il testo teatrale scritto da Robin Hawdon con ideazione e Regia di Alessandro Gassman, avvolto nelle immagini originali di Simona Gandola, portò in scena la grande forza evocativa di due grandi attori, Emanuele Maria Bosso e Sergio Meogrossi, nostro amato conterraneo.

Ideologia, il vero senso della parola

Oggi si è portati a usare il termine “ideologia” in senso svalutativo e spregiativo in quanto Marx e il marxismo (e non solo) han dato a tale concetto il valore di “falsa scienza” però, se andiamo alle radici etimologiche e storiche, vedremo come tale vocabolo, spesso usato a sproposito, sia completamente diverso: in nuce la semantica si diversifica dal-l’etimologia però tale ha un suo insito valore.

L’identità dell’artista con la sua opera

Il compito più difficile per un artista (e con questo termine mi riferisco a chiunque si approcci a una qualunque delle arti, sia essa pittorica, poetica, narrativa, ecc.) è quello di superare la barriera tra soggetto (l’artista) e oggetto creato.
Ovvero arrivare al punto della perfetta concordanza, tra soggetto e oggetto, alla completa o parziale identificazione del soggetto con l’opera creata, e quindi dell’opera con il soggetto.

Umanità: l’artista e Marguerite

Care Amiche e Amici...
che una persona sia di destra, di sinistra o di centro ha sempre un cuore che batte. La rievocazione della strategia della tensione cui assisto in questo periodo, mi sta fortemente nauseando e mi ha portato indietro col pensiero, a un episodio della mia vita in Francia che concerne la conoscenza di Marguerite Genser, una donna cui dedicai anche una poesia.

Essere, società, teoria e prassi di vita

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Trovare se stessi, conoscere il proprio Io denudandosi del superfluo, delle illusioni, del possesso ubicato dentro le nostre gole colme di autodefinizioni.
Liberarsi di ciò che "si ha", ovvero, di ciò che "non siamo", così che emerga la nostra vera essenza, che non può essere altro che l’uomo nudo di fronte alla realtà del suo "sentire", in armonia con le sue azioni.
Si può raggiungere un’identità stabile soltanto nel momento in cui ciò che "si è" non può venir tolto da nient’altro che la morte, nel momento in cui non si possiede niente e in cui non si ha bisogno di aggrapparsi alle proprie qualità (presunte o reali) o a parti isolate del nostro Sè; nel tempo in cui si riconosce se stessi semplicemente come il soggetto "attivo" che sente, pensa e agisce nell’hic et nunc, e ancora, che ha sentito, pensato e agito in un determinato modo nel tempo passato.

Liberismo e mondialismo


Dal 1991 si è imposto il liberismo come orientamento dell’economia e dall’eliminazione dei confini tra stati e il sopravvento della supremazia americana a seguito del crollo dell’Urss. La politica degli Usa e di potenze imprenditoriali hanno provocato (e voluto) il formarsi di un’enorme quantità di denaro indispensabile per speculare e dettar legge sui mercati. Una delle conseguenze più negative é stata una libertà senza regole della politica economica, unita alla soppressione dei confini dei singoli Stati.

L'esistenzialista

Care Amiche e Amici...
cosa c’è dietro un’immagine dipinta? Oltre alla complessità tecnica, alle emozioni che incarna, vi è soprattutto un vissuto, tra materia e spirito, corpo e anima. Le immagini nascono da esperienze e conoscenze di storie di vita. Le figure che dipingo sono mentali, psicologiche, senza fisionomie precise, ma ritratti di esistenze immaginarie, percepite nel quotidiano. Figurazioni che sbocciano da un luogo interiore, fertilizzato dalle tante esperienze. Dalla società che ci brulica davanti in tante individualità omologate a maschere viventi, dai sorrisi spenti e dalla sofferenza d’amore di un io inesistente. La pennellata, il tratto che incide ritmi grafici della musicalità interiore, di un verso di poesia, di un pensiero sociologico, di un’essenza antropologica, sono la scrittura di uno spartito pittorico che nasce dalle profondità dell’animo. Insomma, un tracciato di segni che fioriscono nella trance agnostica dei ritmi coloristici, diventando un narratore di storie attraverso il danzare delle pennellate che si fanno sempre più sofferte, urlanti e piangenti. Incise in sintesi, scarne, essenziali, senza edulcorazioni.

Disperazione, nichilismo, illusione, transumanesimo

In piena quarta rivoluzione industriale stiamo assistendo ad una forma di incapacità del vivere, ad una paralisi delle capacità di sperimentare esperienze vitali

Il nichilismo è la soluzione esistenziale all’impotenza umana nel rispondere alla vita con altrettanta vita. È la risposta dell’uomo annichilito dalla paura e dalla disperazione di fronte alla vita. “Se non posso viverla tanto vale che la distruggo”.
Analogamente, l’illuso, nega i mali che lo circondano additando come paranoico chiunque cerchi di fare un’analisi sistematica delle problematiche del proprio tempo, per poterle penetrare a fondo e trovare la chiave di volta che ribalti il corso degli eventi.
A volte il pensatore critico, di fronte ad avvenimenti particolarmente angoscianti e di difficile risoluzione, deve arrivare tramite la comprensione a sperimentare l’apice della disperazione al proprio interno, non per soccombervi, ma per liberarsene. La disperazione rende l’uomo impotente e incapace di agire.

Saman Abbas: abbandonata anche dalle "altre" donne

Saman Abbas, la 18enne scomparsa a Novellara (Reggio Emilia) più di due mesi fa, avrebbe preferito morire piuttosto che sposarsi con il cugino, di dieci anni più grande. Il matrimonio combinato non faceva per lei, che sognava di indossare l’abito da sposa acquistato insieme ad Ayub Saqib, il suo fidanzato

Quante volte è capitato di sentire la classica citazione Il papà con la figlia si scioglie?
Come a sottolineare la grandezza del legame che un padre ha verso la figlia, ma non perché non sia della stessa intensità verso il figlio, semplicemente una bambina è per un padre “qualche pensiero e preoccupazione in più.”
Con questa consapevolezza nasce una mia riflessione rossa come il sangue, ma per poterla meglio esprimere è doveroso fare una premessa.
Partendo dal presupposto che in quanto esseri umani, a prescindere dalla propria entità sessuale di appartenenza, un genitore biologico o adottivo ha la responsabilità di tutelare, educare e crescere la propria prole, garantendo l’incolumità, l’istruzione e rispettando le scelte durante la crescita dei propri figli.

Operazione Overlord. I dimenticati, figli di nessuno

6 giugno 1944: il D-Day, ovvero lo sbarco in Normandia. L’invasione delle truppe alleate del nord della Francia, che provocò la morte di quasi 20mila soldati, è stata una delle operazioni militari più importanti della Seconda Guerra Mondiale, il momento tanto atteso e meticolosamente pianificato della liberazione dell’Europa continentale dal controllo nazista. Tra questi anche 220 italiani dimenticati dalla storia

care Amiche e Amici, nel giorno della ricorrenza del D-DAY, come ogni 6 giugno, un omaggio a mio padre con un ritratto che gli feci nell’autunno del 2010, matita a carboncino. Ci lasciò in primavera. Partecipò allo sbarco in Normandia nella famosa spiaggia del nord-ovest della Francia chiamata Omaha Beach. Restò quasi un anno a combattere con gli americani per liberare la Francia dai tedeschi e in seguito il Belgio. Ritornò in Italia a causa di due schegge in una gamba e in un fianco.

Riti e corteggiamenti eterosessuali in alcuni popoli

Sebbene l’argomento della sessualità desti molta curiosità, gli antropologi ne sanno ben poco in quanto finisce il rito sessuale dell’accoppiamento che viene praticato privatamente, lontano da occhi indiscreti. Pertanto la descrizione che noi abbiamo dei riti copulativi è dovuta a osservazioni non dirette bensì a testimonianze riportate. Molte notizie le ritroviamo in Malinowski (1922, trad.it. Vita sessuale dei selvaggi in Melanesia nord-occidentale) che ha riportato in modo dettagliato i rapporti sessuali nelle isole Tobriand (Arcipelago del Pacifico sud-occidentale appartenente alla Papua Nuova Guinea,).

Zitti e buoni

Pensieri e riflessioni sul brano che ha vinto il Festival di Sanremo 2021 e l’Eurovision Song Contest 2021

Care amiche e amici, un dipinto in omaggio al gruppo romano dei Maneskin che ha vinto l’Eurovision Song Contest 2021 con il brano Zitti e Buoni svoltosi a Rotterdam. Ho scelto questa mia opera del 2017 in quanto riesco ad assimilarla al loro stile rock trash con un timbro “pittorico” molto espressionista. Chitarra e batteria ottimi. La voce di Damiano è straordinaria, non retorica né mielosa. Per certi versi mi ricorda un po’ lo stile di Tony Montana, Lazlo ma, anche se ci sono stilemi alquanto diversi, mi riporta alla mente echi del grande Demetrio Stratos degli anni ‘60, la voce del gruppo dei Ribelli. A me ha affascinato anche a Sanremo per il suo potenziale di voce, da rock duro, aggressivo, potente e irridente. Ma tutta la band è ben assortita, capace di fare coreografia strettamente in linea con la sostanza della canzone. Con un linguaggio scenico in stretta emanazione del messaggio.

Il rito iniziatico

Sacro e profano: IV parte. In foto Guerrieri Niam-niam o nyam-nyam, ora il popolo Zande o Azande, un gruppo etnico del Nord Africa Centrale

Abbiamo constatato, nei numeri precedenti, come nell’antica Grecia la pederastia non poteva essere considerata alla stregua di un vizio deprecabile e condannabile, in quanto forniva un rito di passaggio iniziatico alla futura classe guerriera, almeno a Creta o a Sparta di stirpe dorica. Tale pratica omosessuale la troviamo anche oggi nelle tribù Azande del Sudan.

... Il bacio di Biancaneve

Katie Dowd e Julie Tremaine, due giornaliste californiane, hanno scritto sul San Francisco Gate un articolo di opinione in cui sollevavano un quesito polemico sull'ultima giostra allestita a Disneyland: la “Snow White's Enchanted Wish”, incentrata sulla favola di Biancaneve

La prima riflessione che ho fatto quando ho letto la notizia del “San Francisco Gate” sul bacio del principe a Biancaneve addormentata e quindi bacio non consensuale – perché l’amore vero, quello che ti salva è vero solo se l’altra persona è consapevole di quello che sta accadendo – beh mi sono detta: “forse la cronaca dei nostri giorni è finita, per cui per fare notizia analizzare i cartoni animati?”
Quando leggi una notizia simile, quando l’America fa partire come un razzo in tutto il mondo una notizia mediatica, nata da due giornaliste che analizzano la riapertura di un parco giochi e iniziano a trovare il marcio in un luogo dove ci dovrebbe essere solo spensieratezza e gioia, allora mi chiedo cosa abbiamo compreso in questo periodo di pandemia, dove anche l’aria che respiravamo era il nostro nemico?

Il significato di sacro e profano

III parte

La scuola fenomenologica-religiosa con il suo esponente G. Van der Leeuw, individua le varie forme del rito:
- iniziazione (o del passaggio da uno “status ad un altro”)
- propiziazione
- espiazione
Queste forme di rito portano anche ai vari momenti del rito: l’iniziazione porta il soggetto alla sua preparazione, la propiziazione ad eseguire determinate pratiche, mentre l’espiazione è la sua parte conclusiva.
Avvicinandoci al problema del sacro invece Freud, nella sua opera del 1906, riduce il rito a pura nevrosi a differenza di C. G. Jung che cerca nel mito e nel rito non la nevrosi ma aspetti puramente simbolici e rituali. (vedi anche C. G. Jung, L’uomo e i suoi simboli, opera rivista dall’allieva Marie Louise von Franz).

L’amore si impara, la paura si instaura

Ragazza noi siamo bugie del tempo/ appesi come foglie al vento di Mistral…(*)

Soggiogati dalla paura siamo diventati il nostro peggior nemico. Qualunque cosa si faccia, qualunque decisione si prenda non lo faremo mai in serenità. La lotta è con noi stessi, l’altro è solo il riflesso della nostra condizione inquieta.
Abbiamo “imparato” la paura, ci siamo seduti ai banchi del terrore instillato giorno per giorno, a dosi quotidiane, prima e dopo i pasti, sempre abbondanti, masticando bocconi amari, frullando intelletto e un coacervo di notizie, dimenticando il cuore, strapazzato alla coque, un ventricolo a terra, l’altro sul divano, le valvole con i sentimenti a pezzi. Gli addominali poi, non ne parliamo, alzano il prezzo quando scatta il rosso mentre le notti vanno sempre in bianco. L’arancione si spreme a merenda e le arance le giochiamo a biliardo, a porta aperta.

Privè d’Arte e vissuto con Nestore Del Boccio

Care Amiche e Amici, ho rispolverato una tela a olio del 1980 che dedicai all’Anno del Bambino indetto dall’UNICEF, in ricorrenza dei venti anni dalla adozione dei “Diritti del bambino” indetta dall’ONU nel 1959. Realizzai due Bambini immersi in una dimensione buia, imprigionati in un tipo di alone artificiale e di vuoto assoluto; un condizionamento in cui si intravede uno spiraglio di luce uscente da una serratura che lambisce le due figure come possibile speranza futura. Le discussioni di questi giorni, in cui si parla molto della condizione attuale dei minori, in un momento in cui gli eventuali riflessi del virus potrebbero generare nella loro psiche conseguenze negative, mi ha riportato alla memoria questo mio impegno in un periodo che potrei definire “blu.”

La fine del romanticismo e Francesco De Sanctis

Il filantropismo era stato il movente o uno dei movimenti del socialismo di Robert Owen che chiamò la sua «comunità-colonia», New Armony, così come il socialismo francese partì dall’impostazione della rivoluzione industriale con i suoi problemi.
Ecco quindi il perché dell’appoggio di ricchi industriali e finanzieri ai «clubs» fondati da Saint-Simon proprio in quanto si consideravano i proprietari d’industria e gli operai come «coaudiatori» contrapposti all’alto-clero e alla classe nobiliare e dei grandi possessori di terra. Non da meno sono utopisti un Fourier o un Proudhon.

Il significato di sacro e profano

II parte

La letteratura orfica – molto tarda che riprende da quella originaria – comprende leggende sacre, in cui si espone il si-stema mistico – teologico dell’Orfismo: misteri o riti, i Vaticinii, Inni, Canti in onore di Dioniso, e un poema sulle virtù occulte delle pietre o Litici.
Argonautici e Inni sono ormai e definitivamente, come del resto i succitati Litici, da datare in età ellenistica come in genere tutto citato sopra. Comunque il culto di Orfeo è antichissimo e risalente, secondo Onomacrito, almeno al VI secolo a.C. Solamente la Poesia Orfica è davvero la testimonianza più attendibile e frutto dell’Orfismo più autentico così come la creazione di Phanes (anche Fanes o Fanete), la divinità dai due sessi.

L'invidia, un moto dell'anima

...tanto velenoso quanto inconfessabile

L'invidia è un vizio che ha la sua radice nella superbia e che ne genera altri a catena, come l’odio, la rabbia e il rancore. Ma cos’è precisamente l’invidia? Il termine, dal punto di vista etimologico, indica una negatività: dal latino “invidere”, che significa proprio gettare il malocchio, guardare qualcuno con ostilità.
Se per il Dizionario della lingua italiana si tratta di un “sentimento di cruccio astioso per la felicità, la fortuna, il benessere altrui”, per il cristianesimo è, però, qualcosa di più, è un “correre dietro al vento”, è un vivere la vita con una forte mancanza di pace e con una distruttiva amarezza interiore che può provocare persino delle malattie, tant’è che il libro del Qoelet (4,4) afferma: “Ho anche visto che ogni fatica e ogni buona riuscita nel lavoro provocano invidia dell’uno contro l’altro. Anche questo è vanità, un correre dietro al vento”.

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