Pensieri e riflessioni

Omaggio al “Napoli” da un tifoso interista

Care Amiche e Amici, stanotte non riuscivo a dormire se non rendevo omaggio con un mio rapido schizzo alla vittoria del Napoli. Un evento sociale e culturale importante. Per tanti aspetti. E lo faccio da tifoso interista da tanti tantissimi anni. Conosco benissimo Napoli. Mia moglie era napoletana. Ricordo la Napoli che non c’è più. Come la Napoli di Totò, quella di Porta Capuana, Foria. La Napoli degli anni ‘60, creativa, quella che Pasolini definiva come una etnia a sé che non vagava ma che era stanziale in una città sul mare come Napoli. Una umanità con una sensibilità culturale della vita, diversa e unica. Una diversità di ricchezza, diceva, che sarebbe rimasta finché “rimarranno in vita i napoletani.” E su questo dissento dal “Paolo” dalla genialità multiforme.
Credo che la napoletanità rimarrà se si eviterà quel genocidio culturale del globalismo consumistico. E se la classe politica attuale saprà proteggere le radici di una semantica antropologica che contiene in sé quell’alchimia che genera magie immaginifiche di cui i vari linguaggi espressivi ne portano i segni.

Mi mancava la puzza, la puzza di Palermo

In ricordo di Letizia Battaglia, la fotografa che ha segnato il ‘900 italiano. Per decenni ha raccontato Palermo, sua città natale

Aveva lasciato Milano, lei, la città che le avrebbe garantito una carriera sicura ed una stabilità economica per la propria famiglia. La città dove agli inizi degli anni ‘70 una donna non doveva sgomitare più di tanto per imporsi in un mondo maschile e dove la sua femminilità e professionalità le avrebbero permesso di farsi strada senza troppi rischi o compromessi. Aveva deciso di ritornare nella sua Palermo, senza dubbi o esitazioni. C’era qualcosa che le mancava, più di ogni altra. Non riusciva proprio a vivere senza la puzza, la puzza della sua città.

Daffodils di William Wordsworth

Danza di primavera

Molte le immagini sensoriali evocate dalla parola “primavera” dopo un lungo inverno. I primi raggi caldi del sole che baciano la pelle, i fiori sugli alberi che fiancheggiano le strade e il tepore pronto a riscaldarci dopo il gelo dei mesi precedenti. Non a caso l’arrivo della primavera era in passato associato ai pellegrinaggi organizzati per ringraziare ed ingraziarsi il divino che aveva aiutato e sostenuto il genere umano nella lotta contro la malattia e la morte.
Proprio la primavera nella sua multiforme bellezza ha ispirato i poeti nel tempo, arricchendo le letterature di una fantasmagoria di versi danzanti ed allegri, volti a celebrare la natura nella sua variegata essenza e come espressione della benevolenza divina. The Daffodils, del poeta romantico inglese William Wordsworth, è uno di questi testi.
L’esperienza della vista floreale colpisce il lettore sin dal principio e lo coinvolge in un percorso di percezioni, visive, tattili ed olfattive che penetrano fino in fondo all’anima lasciando una sensazione di tranquillità spirituale che rimane nel tempo.

La normalità tra status e ruoli

È difficile dire che sia in quanto dipende da tante variabili. Ogni tipo di società ha dei tipi di norma differenti dall'altra. Nelle società occidentali abbiamo sempre visto come inferiore – oltreché per ragioni economiche – il boscimane o altro, mentre l’antropologia culturale ci insegna che ogni società ha il suo optimum: la differenza non è da scambiarsi con “anormalità”.

La felicità? ne ho sentito parlare

Cos’è la felicità? Qual è il vero significato della parola felicità? Non è così semplice da definire. Collegata al benessere psicologico e fisico è alla base del soddisfacimento personale, dell’appagamento e dell’autostima

Il tema della felicità ha da sempre interessato filosofi, scrittori, poeti e persone comuni che hanno posto l’accento sull’aspetto conoscitivo e riflessivo e sulla componente emozionale. Le emozioni sono importanti nella nostra vita, sono linfa vitale per trarre quegli stimoli che ci sorreggono ogni giorno nella quotidianità, nel nostro rapportarci con gli altri. Siamo sempre alla costante ricerca di sensazioni che ci facciano star bene, di quello stato di benessere chiamato felicità. Ma cosa è la felicità? Ce lo chiediamo sempre...

L’emancipazione femminile secondo Maurizio Costanzo

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Di Maurizio Costanzo, appena scomparso il 24 febbraio, resta la sua attività poliedrica come giornalista, conduttore televisivo e radiofonico, accademico, scrittore e sceneggiatore nella capacità di fare della parola un mezzo per promuovere i cambiamenti di comportamenti socio-culturali al fine di eliminare pregiudizi.
Nei suoi salotti televisivi, gli ospiti provenienti da diverse e spesso opposte realtà, venivano stimolati nella capacità di riflettere e ragionare con una particolare tecnica d’intervista, che ricorda la maieutica socratica, tramite opportune interruzioni. Costanzo, infatti, con le allusioni, intramezzando il discorso, riusciva a lasciare sospese delle affermazioni per dare voce all’interlocutore o all’uditorio degli spettatori. Come un confessore laico non emetteva sentenze ma con indulgenza si lasciva trasportare empaticamente dall’ “altro”.
Il suo pensiero, tuttavia, si esprime in modo esplicito, organico e ben argomentato nei vari e pregiati scritti, dove offre al lettore uno spaccato della politica, delle tradizioni e dei costumi degli italiani confrontati con l’Europa e il mondo.

Non sarà maggio per sempre

Henry Wadsworth Longfellow, tra i più noti poeti della Nuova Inghilterra dell'Ottocento

Maggio è in arrivo, un mese che si pone al centro della primavera e si carica ogni anno di una complessa rete semiologica per i suoi riferimenti ai riti pagani di passaggio delle società primitive e, nel mondo cristiano, per la figura della Beata Vergine cui il mese è dedicato. Maggio dei riti mariani e delle tenui tonalità nel cielo, quasi a vestire le speranze di ognuno di noi di dolci sfumature pastello in un momento triste per le tragiche notizie che continuano ad arrivare dal fronte russo-ucraino, dall’Afghanistan e dall’Iran senza dimenticare la distruzione che il terremoto ha portato in paesi come la Siria e la Turchia.

La Ricerca

Satcitananda: Verità - Consapevolezza - Beatitudine

Noam seduta vicino ad una donna dal dolce nome Celeste, ascolta con estrema attenzione il suo racconto

Guardo i mei occhi e sono offuscati dalla tristezza, vecchie ferite riemergono dal profondo di me stessa, provocando una grande sofferenza che si trasforma in ansia, paura e anche rabbia.

Silone e Don Orione: quando la letteratura si fa etica

Nato a Pescina, in Abruzzo, Silone è stato uno dei pochi superstiti della propria famiglia, distrutta dal terribile terremoto del 13 gennaio del 1915, che colpì la Marsica; accolto come orfano da Don Orione insieme a molti altri bambini e ragazzi, ci ha lasciato una testimonianza preziosa per conoscere l’uomo e il santo

La crisi odierna della letteratura, che perde interesse alla scrittura sostituita dalla comunicazione mediatica, allontana i giovani dalla riflessione profonda sull’essere esistenziale di ognuno di noi immerso nel vissuto del proprio territorio. In ogni tempo, in ogni luogo, raccontare una storia, un ricordo, un sogno, se stessi in relazione con la realtà antropica e geografica del proprio paese, significa dar vita ad un insostituibile legame tra noi e gli altri.

Eugenetica Culturale: il vero volto del politicamente corretto

Non è con un torto che dobbiamo far valere il nostro diritto. Se no è un diritto storto.
Le streghe – Roald Dahl

Il maestro Alberto Manzi, in una delle sue rivoluzionarie lezioni di “Non è mai troppo tardi”, dimostrava come, con un semplice spostamento di virgole, il senso di una frase poteva cambiare radicalmente. Da una virgola si potrebbe passare a sostituire una parola, da una parola si può arrivare a riscrivere o cancellare capitoli interi di un libro, ed ecco che non è così remota l’ipotesi di stilare un Indice dei libri proibiti o di accendere roghi in cui bruciare i libri ritenuti immorali.

A che serve fare poesia in giorni di guerra?

A che serve scrivere, fare poesia, mentre altrove la guerra domina la scena e le priorità sono altre? È difficile concentrarsi su ciò che all’improvviso – o forse lo è più di prima – diventa futile; soprattutto quando non si conosce profonda-mente il potere della parola e non si sa come usarlo.

Lettera a Irena Sendler

Infermiera e assistente sociale polacca, collaborò con la Resistenza nella Polonia occupata durante la II Guerra Mondiale. Divenne nota per avere salvato, insieme ad altri membri della Resistenza polacca, circa 2.500 bambini ebrei

Cara Irena Sendler,
qualche notte fa ho fatto un sogno strano. Ho sognato di aver trovato un bimbo solo e indifeso che cercavo di poterlo salvare dalla cattiveria di alcune ipotetiche persone. Escogitavo il momento giusto e una possibile strategia per riuscire in questo obiettivo. Volevo restituirlo a una madre che, ero certa, lo stesse cercando da qualche parte…
Tralascio il resto del sogno perché non ricordo bene se l’abbia portato a buon fine. Ricordo che non trovavo nessuno che potesse aiutarmi ed era assente anche la polizia e qui credo di essermi svegliata perché, probabilmente, ero già rientrata nella realtà!

La sfida

Una bella sfida, accettare questo tempo, questo vento che urla fin dentro la mia anima, accettare questo cuore ballerino e questa mia mente impazzita dal rumore di parole che rimbombano e da un silenzio arido e freddo che da lontano mi raggiunge.
Una bella sfida, accettare me stessa, nel buio di questa notte senza sonno, senza niente; senza più me, accettare questo dolore sordo che grida dentro.

Messaggio di luce e speranza

"Vai anima candida vola con ali dorate sopra infiniti cieli inesplorati e raggiungi il livello più alto e più silenzioso del tuo essere di luce, vai e vola libera nel mio cielo che è anche il tuo cielo" (Auro)

Ogni nuovo inizio porta con sé non solo novità, ma a volte anche il peso di ciò che si è vissuto. Non solo il peso, ma anche la saggezza acquisita, che fa di ogni anima un’anima speciale e insostituibile. Ognuno è qui sulla terra per portare il suo dono, per aiutare le altre anime a fare un cammino evolutivo.

Tempo d'Avvento. Attesa senza programmi

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Arriva anche quest’anno il Natale, tra residui di un’Italia post pandemia ed echi di guerra dal fronte ucraino. Il mondo sembra voler reiterare le tradizioni di sempre. Si desidera così ancora il calore di una famiglia che si riunisce intorno ad una tavola per festeggiare insieme, con parenti che giungono spesso da altre parti d’Italia o del mondo oppure amici che non si incontrano da tempo. Tutti i simboli di un Natale vissuto e desiderato saranno lì: l’albero con i suoi colori e il Presepe, il più bello tra i gli addobbi perché l’italiano e fortemente legato ad una religiosità cristiana che ci appartiene.

Sembra quasi che rituali come questo possano darci conforto in un periodo molto difficile, aiutandoci ad esorcizzare la paura che continua ad assumere diverse forme collegate alla malattia, alla minaccia di un conflitto che possa riguardare anche il nostro paese e, infine, alla crisi economica che ci spingerà forse a centellinare le nostre risorse che destinavamo in passato alle spese natalizie con più liberalità.

Poesia e spazio tempo

La poesia, l’arte, ci rivelano qualcosa che guardavamo con gli occhi di ogni giorno senza vederla; qualcosa che inconsciamente attendevamo

Viviamo in tempi di pensiero debole. Giovani e meno giovani fanno il surf su un oceano di futilità.
La televisione fa la mentalità comune. Ma, come tutti i fenomeni a grande diffusione, la sua è una visione appiattita sul minimo comune denominatore; una rappresentazione basata sull’ovvietà, sulla realtà immediatamente osservabile, sui commenti più corrivi e politicamente corretti.
Per la quotidianità ciò è sufficiente. Ma nel fondo del nostro animo si annida l’insoddisfazione. Noi sappiamo che l’apparenza superficiale non è tutto.
Viviamo in un mondo antropizzato, malamente antropizzato, che comunque ci occulta la realtà sottostante.
Noi non percepiamo il mondo com’è, ma per come siamo fatti noi; la nostra è una percezione metamorfica.

LIBERTÀ DI STAMPA: il suo ruolo nella democrazia

Il giornalismo come sostenitore della libertà di espressione nelle società democratiche

Il 15 settembre si è celebrata la Giornata Internazionale della De-mocrazia dedicata alla libertà di espressione e di stampa, fonda-mentali per la costruzione di un’opinione pubblica consape-vole dei suoi diritti e interessata alla gestione dello Stato per il “Bene Comune”.

L'amore è silenzio

L’amore vero non spalanca la bocca in un grido, ma si esprime in un silenzioso canto del cuore. Nutre spazi infiniti da anima ad anima, si esprime con gesti lievi che sfiorano il tempo, senza pretesa alcuna. Ed è così che ogni piccola attenzione diventa immensa, ogni carezza è una carezza al mondo intero, ogni parola diventa poesia.

Auro e il fiore

– Auro ti prego cosa sta accadendo veramente in questo nostro povero mondo?
– Piccolo fiore è tempo che le anime si ravvedano e prendano coscienza di ciò che è veramente importante e che siano capaci di vivere osservando il cielo per comprendere il grande mistero.

Poesia come vita: verso dove?

La poesia abbatte le distanze, non ha confini

La poesia, nonostante sia stata sempre considerata un genere “di nicchia”, a volte bistrattato dai lettori ed ignorato dalle case editrici, in realtà rappresenta un’ancora di riferimento importante, ancora oggi, nel Terzo Millennio.
Ogni epoca storica ha avuto i suoi poeti. Dai tempi delle mitologie, delle antiche letterature orientali, dalle Teogonie di Esiodo e dai lirici greci ai poemi omerici, per passare a Dante, Petrarca e fino al Novecento, la poesia ha avuto le sue figure e i suoi personaggi di grande rilievo, che hanno lasciato un segno nella storia della letteratura e dell’umanità.

Il dolore

Noam si sente persa tra le spirali di un malessere che coinvolge il mondo intero e sente dentro di sé la sofferenza di ogni anima, silente il suo cuore esprime un dolore profondo e chiede al cielo con domande mute “ti prego aiutami a capire perché per alcune persone la vita terrena è più facile e per altri è una sofferenza continua? O forse tutti soffrono ognuno a modo suo?”
Sicura di ricevere una risposta attende di udire la voce senza voce di Auro.

Migliorare se stessi è sintonizzarsi con la Legge universale

In questo periodo storico la Vita metterà alla prova tutte le Anime in un modo a volte inaspettato e crudele, tutti noi siamo chiamati a non soccombere, ma a reagire in modo costruttivo a ciò che sta succedendo. Per questo le Anime più forti, più in contatto con il proprio mondo interiore, saranno soggette a prove più dure e a volte insopportabili.

Sull'emendabilità del male

Riflessioni sulla poesia contemporanea

Come vale per il cibo, c'è un tempo per immagazzinare e un momento per espellere. Eppure la creazione poetica non può ridursi alla fase della mera espulsione. La mela che favorisce la contesa e la digestione non si profila come malum: è il bonum, la longa manus dell'intenzione e della ragione.

Carlo Emilio Gadda. Un immenso patrimonio di memoria storica

Scrittore, saggista e poeta. Ingegnere di professione, si è distinto per il suo stile originale e innovativo nella scrittura e nella capacità di dialogare e convincere, di educare e di esporre attraverso un codice comunicativo chiaro, quello semplice della conversazione

Un autore tanto affascinante quanto difficoltoso è di certo Carlo Emilio Gadda, (nato a Milano nel 1893 e morto nel 1973), dagli interessi enciclopedici, (si confronti il miglior saggio mai apparso su tale singolare scrittore, cioè La disarmonia prestabilita di G. Carlo Roscioni, Torino, Einaudi 1975, 2° ed.; propriamente a p. 57 dove si riporta sommariamente ciò di cui voleva occuparsi il Gadda; un vero e proprio “Mare magnum” (del sapere), “il mito del sapere enciclopedico”: op. cit., pp. 56-57).

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