La felicità? ne ho sentito parlare

Cos’è la felicità? Qual è il vero significato della parola felicità? Non è così semplice da definire. Collegata al benessere psicologico e fisico è alla base del soddisfacimento personale, dell’appagamento e dell’autostima

Il tema della felicità ha da sempre interessato filosofi, scrittori, poeti e persone comuni che hanno posto l’accento sull’aspetto conoscitivo e riflessivo e sulla componente emozionale. Le emozioni sono importanti nella nostra vita, sono linfa vitale per trarre quegli stimoli che ci sorreggono ogni giorno nella quotidianità, nel nostro rapportarci con gli altri. Siamo sempre alla costante ricerca di sensazioni che ci facciano star bene, di quello stato di benessere chiamato felicità. Ma cosa è la felicità? Ce lo chiediamo sempre...

Scientificamente può essere definita come una condizione dell’essere umano che si traduce in un insieme di sensazioni che hanno effetto non solo sui processi cognitivi dell’intelletto, ma anche sul corpo, attraverso ripercussioni ed alterazioni da un punto di vista fisiologico e comportamentale più o meno evidenti; la felicità induce alla positività, alla sicurezza in se stessi, all’autostima e al sorriso, manifestazione inconfondibile e universalmente riconosciuta come sintomo di felicità. Insomma un appagamento generale e spirituale soggettivamente percepito, di intensità variabile e tendenzialmente positivo; uno stato d’animo che si traduce in eccitazione, ottimismo, contentezza, soddisfazione, tranquillità, gioia, piacere.
La felicità è dunque legata all’intensità delle emozioni che si scompongono nelle situazioni di ogni giorno, nelle piccole cose della vita, nei rapporti affettivi, sul lavoro, nel tempo libero, nei rapporti sociali, nella realizzazione dei sogni e dei desideri, negli stimoli e nella volontà di ripartire con nuove sfide e nuovi obiettivi, anche se in tutto questo è fondamentale la personalità di ciascuno di noi, indipendentemente dall’età o dal sesso, dalla bellezza, dalla ricchezza o dalla cultura. Sono le emozioni dunque, che danno colore all’esistenza, mai totalmente controllabili, contrariamente alla ragione e alla razionalità che assumono nell’uomo il dominio su se stesso e sulle cose.

Ma la felicità è un diritto? Direi di si... Non dobbiamo dimenticare che la Dichiarazione di indipendenza dei Tredici Stati Uniti d’America, sottoscritta nel 1776, sostiene che tutti gli uomini sono eguali e dotati di diritti inalienabili quali la vita, la libertà, e il perseguimento della felicità. Allo stesso modo l’art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana sostiene che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Alla luce di queste considerazioni, credo che il riconoscimento della dignità umana attraverso la considerazione, la partecipazione al contesto sociale e il diritto al lavoro, siano il primo importante e fondamentale passo per il perseguimento della felicità.

Non a caso Bauman nel suo saggio “L’arte della vita”, afferma che la nostra vita è un’opera d’arte che va vissuta, attraverso sfide difficili da concretizzare cercando obiettivi oltre la nostra portata. Occorre tentare l’impossibile e sperare di riuscire a raggiungere questi obiettivi, per dimostrare a noi stessi di essere all’altezza della sfida, sfuggendo così da ogni incertezza e vincendo ogni titubanza che risiede costantemente nel nostro animo. Più l’uomo si sente insicuro e più limita le sue possibilità di raggiungere il pieno la felicità. Sfuggire all’incertezza è fondamentale; è il presupposto di qualsiasi immagine della felicità. Quella vera e totale è costantemente distante da noi, è come un orizzonte e, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a essa.

Per molti la felicità è nei nostri sentimenti, nelle nostre emozioni... se pensiamo al nostro partner come ad una persona che possa sorprenderci e farci sognare. La ricerca della felicità in amore non è solo trovarla, incontrarla ma anche e soprattutto costruirla, con attenzione, coraggio, dedizione, determinazione.
Alla luce di queste considerazioni credo di poter dire (mia opinione personale) che la felicità rappresenta, in senso assoluto, la fonte da cui attingere la voglia di vivere, è l’ebrezza di un istante che ci fa uscire dalla razionalità... che ci governa in ogni momento.
Eppure, sentimenti a parte, denaro, potere d’acquisto senza limiti e felicità sembrano oggi sinonimi. Ma lascio a voi una frase di Epitetto:
“La felicità non consiste nell’acquistare e godere ma nel non desiderare nulla, perché consiste nell’essere liberi”.

Posted

24 Apr 2023

Pensieri e riflessioni


Massimo Massa



Foto dal web





Programmi in tv oggi
guarda tutti i programmi tv suprogrammi-tv.eu
Ascolta la radio
Rassegna stampa