Elisa Lizzi

Il laboratorio di uno scrittore

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La forma del dialogo trova un grande sviluppo nella cultura, sia come genere letterario autonomo che come elemento interno alla comunicazione narrativa. Il dialogo fu nell’antichità greca la forma letteraria per il discorso filosofico, acquistando caratteri e finalità particolari; Platone traspose in dialogo il dibattito investigativo socratico, mantenendo la vivacità drammatica dell’oralità scelta dal Maestro. Esso si proponeva il conseguimento della verità, attraverso il confronto delle opinioni e l’osservazione della realtà. Da esso nacque il metodo dialettico, tipico del dibattito filosofico alla ricerca della verità, anche quando il dialogo rimaneva aporetico. Il dialogo animò anche altre forme letterarie, come l’epica di Omero e le parti narrative dei generi teatrali. Nella tragedia gli attori e il coro rappresentavano la vicenda mitica secondo le varie modalità della comunicazione. Passavano dalla rhesis e dal resoconto di eventi in forma indiretta alla responsione dialogica attraverso battute brevi di pochi versi(sticomitia), o addirittura di emistichi dimezzati (antilabè). Con il dialogo nelle sue varie forme, veloci o rallentate, venivano evidenziati il carattere dei personaggi nel divenire degli stati d’animo e il percorso progressivo della vicenda.

Il laboratorio di uno scrittore

Anche il poeta-scrittore ha un suo laboratorio e non si deve assegnare questo termine solo all’attività più materiale e pratica dell’artigiano e dell’uomo di scienza; la stessa poesia, dal greco poiein, indica un fare, un creare e produrre qualcosa che prima non c’era; alla stregua di un artigiano e di un tecnico, il poeta svolge un lavoro e con le sue mani dà alla luce un’opera.

Il mio Flaiano. Un satiro malinconico

Il libro-intervista di Licio Di Biase ed Enrico Vaime. I due intellettuali ricostruiscono la personalità di Flaiano

Il libro è pensato come intervista di Licio Di Biase ad Enrico Vaime , con l’intento di ricostruire, attraverso il dibattito, la personalità di Ennio Flaiano.
La cultura odierna, per allargare i suoi orizzonti di ascolto, sceglie il dibattito, la tavola rotonda, la relazione di libri, l’intervista all’autore o sull’autore, forme relazionali più gradite al pubblico attuale. Le figure reali presenti al dibattito, la scansione delle voci e dei caratteri, permettono un consesso familiare e non austero come invece appare l’universo di un libro. Il testo-intervista presenta anche la forma letteraria del dialogo tra due interlocutori che agiscono alla pari, mossi dallo stesso intento di riproporre un’immagine di Ennio Flaiano a tutto tondo, come l’intellettuale più acuto e significativo dell’Italia del secondo Novecento

La notte oscura dell’anima

Quel momento della vita in cui il buio prende il sopravvento

Si tratta di una dimensione interiore profonda che intellettuali e mistici hanno vissuto e rappresentato simbolicamente. Questa dimensione, definita “notte oscura”, è imbevuta di senso mistico, non nel senso che tutti abbiano avuto contatto o desiderio di Dio, o che abbiano maturato una fede certa, ma che alcune fasi di caduta ed oscuramento della vita non possono ricevere spiegazione e rimandano al mistero, ad una specie di catabasi infernale.

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