Il titolo richiama la nota opera proustiana incentrata sulla Ricerca del tempo perduto, cioè sulla vita che, trascorrendo, accumula macerie alle nostre spalle disperdendole; a questa dissolvenza delle cose Proust non si rassegna e affida all’arte il compito salvifico, trasformando il tempo perduto in tempo ritrovato. Non so se Caproni volesse fare questa citazione intitolando la sua ultima raccolta poetica Res amissa, usando una lingua più illustre e lasciando ad libitum del lettore l’interpretazione del suo messaggio.
Un intenso e avvincente racconto di Elisa Lizzi sul borgo alle prese con i dirompenti problemi innescati dall'urbanizzazione e dal progresso tecnologico
Teramana d’origine e padovana d’adozione, Elisa Lizzi ha insegnato Materie Letterarie nei Licei, formando generazioni di studenti nei suoi numerosi anni di docenza. Cultrice di interessi storici e filosofici, appassionata di Letteratura Italia Contemporanea, ha scritto articoli per riviste a diffusione nazionale e stilato saggi monografici su prosatori e poeti italiani, come Tabucchi, Ortese, Morante, Caproni, Volponi e Giudici, suscitando dibattiti per le sue illuminanti conclusioni critiche.
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Il bosco, fin dall’antichità, assume varie connotazioni e soprattutto si collega alla ritualità religiosa: il monte Citerone, in Grecia, era la dimensione del culto di Dioniso e delle feste delle Baccanti; il lucus romano ospitava nei penetralia i templi degli dei che hanno conservato nel tempo la denominazione silvana di provenienza. Nel mondo medievale esso conserva il carattere di dimensione separata, dove avvengono i miracoli agiografici delle vittorie del Santo sugli animali selvaggi, o le prove del cavaliere alla ricerca della sua vera identità.
Dal lucus romano alla Lichtung heideggeriana: metamorfosi del bosco nella storia del pensiero
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Il bosco, fin dall’antichità, assume varie connotazioni e soprattutto si collega alla ritualità religiosa: il monte Citerone, in Grecia, era la dimensione del culto di Dioniso e delle feste delle Baccanti; il lucus romano ospitava nei penetralia i templi degli dei che hanno conservato nel tempo la denominazione silvana di provenienza. Nel mondo medievale esso conserva il carattere di dimensione separata, dove avvengono i miracoli agiografici delle vittorie del Santo sugli animali selvaggi, o le prove del cavaliere alla ricerca della sua vera identità.