Galton e la psicologia differenziale

Francis Galton, cugino del più famoso Darwin, fu una persona eccentrica ma era sir quindi ogni stranezza gli fu perdonata. Egli s’occupò praticamente di tutto, anche delle cose più impensate, ebbe modo di viaggiare come esploratore per cui si occupò di psicologia solo per qualche lustro, assorbito dalle sue tante curiosità.
La sua opera prima parla dell’ereditarietà degli ingegni e risale al 1869; è molto discutibile in quanto studia la trasmissione dei caratteri geniali tramite le biografie di uomini celebri e biologicamente viene ad affermare la frequenza degli uomini geniali secondo le famiglie che li hanno generati.

In realtà dedusse che certe famiglie note potessero dare alla luce personalità geniali e affermò che la sua tesi (discutibile) era di origine genetica (non conosceva l’opera di Mendel né il DNA, scoperto dopo). Grazie ai lavori di un belga, l’astronomo Quételet invece, cercò in modo quantitativo di stabilire le medie antropometrico-statistiche.
Facciamo un esempio: se noi vogliamo trovare la media della statura, bisognerà misurare i soggetti e dividerli per il numero stesso dei soggetti. Oggi, ad esempio, diciamo che la media nazionale della statura degli italiani è m 1,70 grazie alle informazioni che ci provengono dalla scuola, dai distretti militari, dagli uffici comunali e via dicendo. Da qui si sommano tutti i centimetri e si dividono per il numero dei soggetti. Ciò non significa che se l’altezza media è di m 1,70, un uomo alto m 1,80 oppure m 1,60 sia anormale. Tramite i diagrammi statistici e matematici di Quételet, Galton volle trovare il cosiddetto “uomo medio” con caratteristiche non solo fisiche ma anche mentali. Dalle leggi dell’ereditarietà egli stabilì un indice di correlazione o indice di Galton ma, in realtà, fu lo studioso K. Pearson che trovò in modo matematico tale coefficiente di correlazione detto “r”.

“r” sta per “regressione”: cioè la tendenza a regredire verso la media dei tratti ereditari umani. Galton fu certamente il fondatore dell’eugenetica cioè del miglioramento della razza umana tramite incroci, selezioni che, come ben si sa, non si è potuta eseguire (si può prevenire scientificamente determinate malattie ma anche, come tentarono di fare certi regimi totalitari, giungere alla «razza pura, quindi eugenetica richiama etica) Invece ciò che l’opera di Galton giovò e molto alla psicologia come scienza fu la scoperta dei reattivi mentali (test) che misuravano e misurano tuttora il comportamento e la condotta umani.
Inoltre, non credendo per nulla nell’eguaglianza delle razze umane, cercò di creare una psicologia differenziale e una centrata sull’individuo. Abbiamo detto “cercò” perché i dati che erano in suo possesso non erano del tutto affidabili.



Comunque, l’intuizione geniale di una psicologia differenziale e di una individuale la ebbe proprio tale eccentrico studioso, così come inventò i reattivi di associazione verbale e tentò di stabilire sia le soglie minime e massime degli organi sensoriali (il noto fischio di Galton).
Come infatti sappiamo, ogni senso – in tal caso l’udito – reagisce a suoni medi, sente secondo i decibel (metro della misurazione acustica) che gli giungono. Se la frequenza dei decibel è bassa o troppo alta (ultrasuoni) noi non percepiamo nulla, non sentiamo nulla o dolore (decibel altissimi). Così ascoltiamo rumore o musica secondo i decibel che ci provengono. Ciò non lo scoperse Galton però tentò e si avvicinò a tale scoperta scientifica. Fondò Biometrika (Biometria) , una rivista di studi antropometrici, biologici e psicologici solo dopo aver aperto nella città di Londra un vero e proprio laboratorio di antropologia dove misurava l’indice cranico, l’altezza e i vari dati fisici nonché interpretava i test mentali. Evidentemente fece tutto questo per convalidare le sue ipotesi sulla diversità razziale e individuale. Si può ben dire che fu il precursore dell’eugenetica e uno dei fondatori della psicologia scientifica, contribuendo notevolmente al suo sviluppo ovvero test, misurazioni quantitative e l’importanza dell’ereditarietà dei caratteri.

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23 Feb 2023

Storia e cultura


Enrico Marco Cipollini



Foto dal web





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