Teofilo Patini

Il noto pittore abruzzese che manifestò nell’arte delle dolorose condizioni sociali

Il noto abruzzese Teofilo Patini, nacque a Castel di Sangro nel 1840 e morì a Napoli nel 1906. Il suo intenso amore per l’arte lo portò ad intraprendere dei corsi di pittura di elevata formazione professionale, perfezionandosi sempre più nella sua disciplina artistica.
Osservando la sua pittura, dal tocco di un pensiero penetrante, incentreremo delle figurazioni di carattere sociale, connotando delle realtà che lasciano spazio all’approfondimento psicologico.


I suoi quadri infatti, ritraenti le civiltà contadine abruzzesi di fine Ottocento e dei primi del Novecento, mettono in risalto una condizione di disagio economico e sottolineano le dure mansioni della popolazione che, con sacrificio, portavano avanti.

BESTIE DA SOMA
Bestie da soma, ubicato al Palazzo del Governo a L’Aquila, è un dipinto del 1886, realizzato ad olio su tela, la cui cruda realtà descrive ai nostri occhi lo strazio delle donne condannate alla fatica. Incorniciate in un paesaggio montano tre donne protagoniste, possiamo analizzarne le vesti della fanciulla posta al centro che, sfoggiando umilmente un abito dalla tendenza elegante, identifica la tradizione castellana in un contesto di festa.
Mentre le altre due compagne, incentrando un abbigliamento dallo stile differente e al contempo, per ambedue, di similare rappresentazione, lasciano ipotizzare la loro origine riconducibile al paese di Rocca Pia.
Le prime due figuranti, sdraiate sul terreno breccioso, servendosi dei fasci di legna, sostengono le loro schiene ormai esauste, tuttavia, anche la donna in piedi e in evidente stato di gravidanza, cerca di riposare appoggiandosi estenuata su di una roccia.
Infine, attenzionando lo sfondo, altre tre donne, come ‘bestie da soma’ si dirigono verso la vetta del monte trasportando sulle spalle dell’abbondante legna.

VANGA E LATTE
Un’altra opera, realizzata ad olio su tela - sita al ministero dell’agricol-tura a Roma e firmata da Patini nel 1884, è intitolata Vanga e latte, portando alla luce delle condizioni familiari difficili. L’uomo, posto a destra della scena, è intento a lavorare il terreno con la sua vanga, al fine di beneficiare delle sue culture.
A sinistra invece, una donna con le gambe distese per terra allatta suo figlio stremata, con la consapevo-lezza che, quel momento, sarà per lei l’unico motivo di sosta per poi riprendere con operosità la lavorazione nei campi.

L'EREDE
In ultimo, incentrando l’attenzione sul significativo dipinto ad olio su tela L’erede, esposto alla galleria nazionale d’arte moderna e contem-poranea a Roma, percepiremo una fortissima sensazione di vuoto dove la povertà, sovrastando ogni cer-tezza, l’appesantisce di responsa-bilità materiali.
Il bimbo, figurato in un forte stato di degrado, diviene ‘erede’ di una condizione dolorosa, in cui, sbro-gliarne i molteplici nodi della vita genera, nella consapevolezza uma-na, del tormento incommensurabile.
Sua madre, rappresentata magi-stralmente dal pittore in una posa molto evocativa, si abbandona al suo dolore aggrappandosi ad un muretto divisorio e, con il busto chinato e il capo coperto, estroietta la sua incolmabile disperazione.
Il padre invece, distrutto dal lavoro, liberandosi delle scarpe e dei calzini, deposti vicino a sé, cerca di riposare sdraiato per terra, poggiando la testa su un grande sacco e co-prendosi con una coperta dal colore scuro, proprio come la circostanza che li rende vittime di una vita amara.

Questa trilogia sociale di opere pittoriche, realizzate in sequenza inversa, ricamano le fragilità umane e le impreziosiscono di forza indirizzando le nostre riflessioni verso concetti di profonda sostanza e facendo tesoro di una grande morale che può essere contornata dalle parole di Mahatma Gandhi, il quale recitava questa massima: “La forza non deriva dalle capacità fisiche, ma da una volontà indomita”. Pertanto, il grande maestro Patini rendendoci omaggio della sua personale visione artistica denunciò su tela dei forti contenuti sociali che, ad oggi, vengono attenzionati con estrema cura, circoscrivendone l’importanza del nostro patrimonio artistico.
Alessia Pignatelli

Posted

07 Jan 2023

Esplorando l'arte


Alessia Pignatelli



Foto dal web





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