Armonie d'infinito di Antonella Massa

Racchiude quel mondo vissuto e desiderato dall’autrice, dove l’idea dell’amore è un tutt’uno con il suo essere

Quattro raccolte poetiche dense e multiformi. Un viaggio silente negli anfratti segreti dell’io narrante che compare e scompare tra le ombre e le foschie dei versi, ora limpidi, ora misteriosi, sovente ubriachi di ricordi, di attese, di sogni… E gli incisi rimarcano il respiro pulsante dell’esserci, nell’abbandono libero e incontaminato dove il desiderio di rivalsa dell’amore detta le sue leggi del cuore.
Scrivere in versi rappresenta, per Antonella Massa, la cura ad una realtà spesso iniqua e cinica. Un balsamo per le sofferenze e le difficoltà con le quali la vita, spesso, ci sfregia. Nel caos di un mondo, sempre meno a misura d’uomo, ecco stagliarsi la poesia della nostra autrice che diviene mezzo propizio e vivido per comunicare le sue “verità”, così come veritiero è il titolo che sceglie per dare forma alle quattro raccolte: Sogno antico; Riflessi di luce; Un dono dal mare; Amate stelle.

Il titolo, infatti, Armonie d’infinito, racchiude il senso stesso del suo poetare: l’idea di equilibrio, di amore (armonia), nel suo modo di percepirla e concepirla, e di quel qualcosa che è oltre, che non è così visibile istantaneamente agli occhi (infinito), ma che l’autrice riesce a cogliere e comunicare senza remore. L’infinito è quell’oltre che consente alla poetessa di vedere al di là del tangibile, con la delicatezza dei sentimenti, il senso del cuore. L’autrice con i suoi versi non scrive ma disegna, anzi dipinge con la sua tavolozza dei sentimenti e il dipinto assume, di volta in volta, le sembianze di un ricordo, di una pausa, di una riflessione… Nelle poesie di Antonella Massa, spazio e tempo assumono un’importanza determinante. Il primo sembra dilatarsi e confondersi fino a perdere i riferimenti netti di un luogo ben definito. Così il tempo, che pare fermarsi per poi riprendere improvvisamente la sua corsa, a volte spietata, altra lenta e silente, acquista una sua “realtà” ed una dimensione a se stante. Il suo è un continuo viaggio di scoperta, interiore ed esteriore, negli spazi “fisici” della mente e del corpo, ma anche in quelli dell’ignoto… un’avventura senza tempo ricca di speranze e nostalgie. E negli anfratti del cuore, la nostra autrice, si libra e si espande fino a potere tutto con la forza dell’amore che è poi il fil rouge dell'intero narrato. L’amore non è solo quel sentimento che lega due cuori innamorati… per la poetessa esso è il tutto che permea il tutto: un sorriso, una carezza, un respiro, la natura intera con i suoi incanti, l’alternarsi delle stagioni, le albe, i tramonti, la terra, il mare, le stelle.

Elementi naturali e sentimenti si fondono dando vita a quelle melodie dell’anima che diventano versi. Nelle quattro raccolte che compongono questa silloge, benché non vi sia una linea di demarcazione netta nei significati trasmessi, è evidente una progressiva maturazione artistica dell’autrice. L’uso di metafore sempre più raffinate, il costrutto delle frasi sempre più corposo e descrittivo. Le parole sembrano sempre più prendere forma in trasparenti versi di descrizione, che quasi mai si negano all’interpretazione, in cui non vi sono, tuttavia, certezze facili né tesi interamente consolatorie, semmai ipotesi in divenire, secondo la stessa propensione della poetessa. Il verso è vivido, d’impatto e si fa alcune volte respiro fisico, atto d'inspirazione-espirazione, altre volte sospiro, altre ancora quasi battito cardiaco.

Quella dell’autrice è scrittura di passione, nutrita di un vissuto, rivisitato e trasfigurato in scansioni incisive, penetranti e dense di un forte cromatismo lirico che avvolge, coinvolge, seduce. La sua poesia è slancio esistenziale, ricerca, opera certosina di scavo nell’invisibile della coscienza e di ricerca di significati di ciò che ancora non conosce. Nei versi di Antonella Massa affiora, fino a divenire palpabile, il desiderio di liberarsi dalla solitudine e dalle pene esistenziali del vivere quotidiano.

Si avverte, pertanto, in essi, il tentativo della poetessa di aprire il suo animo al lettore per confidargli gli indefiniti sogni che aleggiano nei suoi angoli più segreti, trasportandolo ora nel passato (Sogno antico) ora in un futuro desiderato (Riflessi di luce e Un dono dal mare). Ogni pensiero così come ogni evento, nei versi della nostra autrice, pur nella sua atemporalità, acquista una sua precisa collocazione “temporale” e si fa metafora, traccia di un solco di appartenenza tra il mondo esteriore e la propria spiritualità, il sogno diviene così sublimazione… Il sogno, di cui parla la poetessa, non è quello dormiente, in stato di incoscienza, bensì quello vigile, propositivo, quello della rivalsa, intriso della forza, della determinazione e della convinzione che tutto possa, con l’amore e per l’amore, accadere e che l’attesa mai potrà dirsi vana.

L’amore nei versi di Antonella Massa è poesia, o meglio si materializza nella poesia che è canto liberatorio pregno di autenticità. Il linguaggio utilizzato dall’autrice è semplice, morbido, non pretenzioso e si inserisce sobriamente in un registro lirico-romantico dai colori delicati. Il verso è pacato, il lessico pulito in un’armonia d’insieme che rende godibile e fruibile la lettura di tutto il narrato. Le poesie sembrano episodi, istantanee, frammenti di vita che raccontano di un lontano passato, a volte in modo sfumato, ma anche di un futuro desiderato, quello sognato dagli occhi dell’autrice che vedono il bene e il bello, elementi sempre presenti nei suoi versi. La capacità dell’autrice di calarsi in una dimensione intima e personale, di non intromissione e distrazione, le consente di dare vita ad uno spazio, fuori da ogni dimensione e riferimento ad una realtà razionale contingente, in cui è possibile parlare con un alfabeto nuovo, di emozioni e sensazioni che divengono un abito, addirittura una seconda pelle…

La sua poetica è capace di dire molto con poche parole e le parole sono giuste al momento giusto. Con la poesia entra nel proprio mondo e lo sente con tutte le sue fibre; il singolo verso vive di vita propria e possiede un proprio fascino. Il pregio della scrittura dell’autrice risiede, soprattutto, nell’essere compatta e determinata, facilmente conoscibile e riconoscibile nei suoi significati e nel suo globale portato di esperienza; essa è disponibile a qualsiasi lettura se ne faccia, provocata dall’incontro, ad un certo punto, ad un certo momento, con un’altra esperienza.

Ciò deriva certo dall’abilità dell’autrice di “controllare” ciò che scrive, verificandone l’ancoramento ad un pensiero logico e trasmissibile, ad un dato individuabile e non occasionale di esperienza, vagliando di volta in volta la scrittura, per far sì che in essa viva solo ciò che incide con una permanenza di significato. Ripercorrendo i suoi versi ci si ritrova immersi in nostalgie, in cuori pulsanti d’amore, in paesaggi d’altri tempi, in nature e visioni elegiache che invitano alla contemplazione o in albe che inneggiano alla vita e profumano d’eterno… tutto ciò, incanalato in una versificazione corredata di fluidità e di scioltezza, in cui le immagini scorrono nitide e divengono vive. L’autrice disegna un orizzonte poetico che non si limita alla manifestazione dei propri lasciti emozionali, ma va oltre nella sua ricerca della ragione più sottile e autentica della storia, quella della sua vita e dei suoi affetti.

La silloge Armonie d’infinito racchiude quel mondo vissuto e desiderato dall’autrice, dove l’idea dell’amore è un tutt’uno con il suo essere ed esprime ciò che è realizzabile, poiché l’amore è “fine a se stesso”, nel senso di essere intriso della sua stessa sostanza, ed è capace di rivoluzionare il tutto. Nonostante la delicatezza dell’autrice nel raccontare del sentimento dell’amore, in tutta la raccolta si avverte un vigore e un’incisività importante, direi travolgente come un fiume in corsa capace di lasciare sugli argini i detriti, che si arricchisce di tutti i preziosi toni che incontra nel suo viaggio. Un viaggio che non è mai ricerca di una meta prestabilita bensì di nuovi orizzonti ed aperture in cui il suo sguardo e il suo cuore si dilatano all’infinito nell’infinito.

Posted

27 Mar 2021

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Teresa Laterza



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