Fresco di stampa «Perché scende la notte»

Il nuovo romanzo noir di Claudio Lecci e Mariella Di Monte, dove tutto accade a San Salvo di Puglia

Tornano all’affezionato e sempre più numeroso pubblico, Claudio Lecci e Mariella Di Monte, con il terzo romanzo, fresco di stampa: Perché scende la notte, Claudio Grenzi Editore. Dopo i primi due romanzi: Se stasera viene il mare e Lascia che piova, la collaudata coppia dall’indiscussa vena narrativa, ha prodotto un lavoro sempre più arguto e maturo. Sono romanzi Noir ma con narrazioni fortemente contestualizzati al territorio, soprattutto gli ultimi due. Perché scende la notte è un racconto ambientato in Capitanata, in luoghi dai nomi reali e in altri di fantasia, e si colloca su piani molto soggettivi e personali, quali quelli delle passioni, dei sentimenti, delle ricerche introspettive e anche dei comportamenti dei protagonisti e dei livelli istituzionali che si occupano di aspetti oggettivi della società del nuovo secolo.

La ricerca di uno o più colpevoli per l’omicidio di una ragazza di Cerignola, è il pretesto per un affresco sociale di una certa area del Sud, la nostra, baciata dal cielo ma afflitta da antichi retaggi – ha evidenziato Claudio Lecci – per additare le contraddizioni tra l’ostentato e l’occultato ma anche registrare lo sdoganamento di comportamenti fino a ieri idonei a scandalizzare e oggi depotenziati dalla becera ipocrisia di provincia, per quanto ancora carichi di una morbosità capace di accendere nefaste passioni.
Leitmotiv ripreso da Mariella Di Monte: – Il nostro territorio, da sempre colonia culturale di Napoli e, più recentemente anche di Bari, ha invece una ricchezza di sfumature, anche linguistiche, che aspettano ancora di essere conosciute e, in questo senso, il nostro scrivere è un esperimento che si sta rivelando interessante. Un romanzo che può rappresentare la nostra maturità di scrittori, in cui ci confrontiamo sempre, ci interfacciamo che ci porta a lavorare in perfetta sintonia. Un processo creativo ‘a quattro mani’, molto interessante. Un’esperienza di scrittura in cui si arriva anche a parlare di donne, per bocca di un uomo e viceversa: non abbiamo ruoli definiti, come scrittori.

San Salvo di Puglia, in Perché scende la notte, è un luogo geografico di fantasia ma può essere qualsiasi luogo reale con i suoi vizi e le sue virtù (sociali, culturali, antropologiche, ancestrali, ecc.) di una ben definita parte del Mezzogiorno che è la Capitanata.
“Chi cerca riferimenti reali in questa storia ne troverà quanti ne vuole, ma non sono quelli giusti. San Salvo di Puglia non esiste e certe vicende sono senza tempo e senza luogo, perché atemporale e universale è il senso delle umane contraddizioni”, si legge dietro la prima pagina del libro. – Si tratta di un Noir che vie le specificità e le tradizioni della Capitanata, terra bellissima in cui siamo nati ma dalle forti contraddizioni – ha evidenziato Lecci – Il piano soggettivo e sentimentale s’intreccia con le convulsioni e gli intrighi passionali conosciuti ma ancora sottaciuti, benché la trasgressione sia stata sdoganata e quindi accettata come normale componente del fisiologico quotidiano.




Il Viminale sollecita il questore di Foggia a chiudere presto le indagini sull’omicidio di una giovane ragazza di Cerignola, ritrovata a testa in giù nel letto di un torrente e, forse, violentata. L’episodio può ingenerare una sollevazione popolare difficilmente gestibile. Sul posto viene invitato “ad interim”, il commissario Mario Nacci, titolare a San Salvo di Puglia dove, tra infiniti altri problemi, si cercano una pantera avvistata nei pressi dell’abitato e gli autori di un grave danneggiamento alle cisterne di una cantina. Anche il titolo del romanzo è contestualizzato perché Nacci, nel percorrere le strade deserte di San Salvo di Puglia, vede le poche luci accese dalle finestre, immaginando dietro di esse: imprenditori che stano facendo quadrare i conti, studenti universitari che preparano l’esame, mamme che allattano e anche coloro a cui sta dando “la caccia”. Ed è così, però, che nel silenzio matura la riflessione: “Perché scende la notte” per tutti, anche per il crimine.
Un romanzo che non è legato solo ai cultori o agli appassionati del Noir, perché si tratta di grandi quadri narrativi in cui prevale anche l’amore o il senso di come devono funzionare le istituzioni, la gestione del potere, le amarezze e le speranze.
“Un vivido, colorito, ironico, coinvolgente affresco della contemporaneità di provincia meridionale, in cui tutti sanno, tacciono, e all’occorrenza si vendicano, e un dolente ritratto delle difficoltà che i servitori dello Stato incontrano nel cercare di illuminare le oscure profondità”.

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21 Apr 2021

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Beniamino Pascale



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