Incontri ed interviste d'autore

Torneremo a guardare il mare

Pensieri riversi in posizione fetale

Torneremo a guardare il mare, edito da Oceano Edizioni 2021, è il suo penultimo libro, pubblicato nel marzo 2021. Come mai ha voluto specificare nel titolo Pensieri riversi, posizione fetale
Perché nel sottotitolo è la genesi dell’intero volume, simbolicamente ne rappresenta la nascita.

“Paese di guadi” di Marco Quarin

va in terza ristampa. Una sorpresa? Forse solo per lo stesso Autore

Paese di guadi una testimonianza storica, espressione di un territorio o di una generazione. Opera maestosa, lasciata al palo sia perché frutto di un bisogno spontaneo di esternazione, senza alcuna velleità editoriale e in seguito, quando già l’Autore riprese a esaminarla fu nuovamente tralasciata per dare spazio ai due romanzi Sopra non appare alcun cielo (2019, Robin-La Biblioteca del Vascello, Torino) e Il bosco di Marx (2021, Prospero, Milano).
Non è semplice descrivere una fatica letteraria complessa di oltre mille pagine e il bisogno da cui è scaturita e lascio che sia Marco Quarin a parlarne, sottolineando l’esigenza della pubblicazione a distanza di anni e poi le ristampe con lievi modifiche.

Chi racconterà il mio domani

Una raccolta poetica in cui l’Autore esprime tutta la sua capacità di guardarsi intorno con stupore, cercando uno scandaglio dentro di sé per cogliervi quei fermenti che animano il suo “universo” e dare voce alle sue emozioni

Riordino la libreria e un volume occhieggia dai ripiani. Lo apro, mi soffermo sulla dedica “A Maria Teresa (…) nella lettura di questi umili versi” – 5 agosto 2019.
Il volume è la raccolta di poesie di Duilio Paiano Chi racconterà il mio domani… Edizioni del Rosone, F. Marasca.
Nulla avviene a caso, ogni cosa conosce il tempo del suo accadimento se oggi è bastata una dedica o meglio un aggettivo “umile”, quasi a capo chino, a inchiodarmi a una nuova lettura, più meditata e attenta.

Corrado Calabrò: Due donne che hanno fatto la storia

Nuovamente intervistiamo Corrado Calabrò, insigne giurista e poeta, due volte candidato al premio Nobel.
Una vita dedicata alla parola, poeticamente o giuridicamente, al limite della perfezione: non una in più, non una in meno, eppur così priva di qualsiasi egocentrismo, suadente e impressiva al tempo stesso.
Lo abbiamo portato in un territorio meno cattedratico e più in risonanza con la sua anima, poco propensa a lasciarsi condizionare dal suo ruolo.

Corrado Calabrò: poeta e magistrato

La sua duplice interpretazione della vita

Non è facile ritrarre un personaggio così poliedrico, che nella vita ha passeggiato a mo’ di funambolo tra il rigore di una professione, dove ha raggiunto vertici come la presidenza del TAR del Lazio, del Consiglio di Stato, e la Poesia.
Forse ha realizzato la crasi tra le due istanze quando è stato Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, organo che detta regole per le attività di telecomunicazioni, radiotelevisive e vigila sulle stesse. Raggiungere gli interlocutori con parole più o meno poetiche, ma sempre incisive. Corrado Calabrò non si dimentica.

Presentato a Rodi Garganico Lo Specchio del Sole – Quadri viventi

di Antonio Daddario

Il 7 agosto 2021, in anteprima a Rodi Garganico, fervente località turistica del promontorio del Gargano, si è svolta la presentazione del volume Lo Specchio del sole – Quadri viventi di Antonio Daddario, Presidente del Premio Letterario Nazionale “Nicola Zingarelli”, fiore all’occhiello della Capitanata la cui eco si è estesa, da anni, su tutto il territorio nazionale. L’evento è stato patrocinato dalla Pro Loco di Rodi Garganico e di Cerignola, dell’Associazione Culturale “Motus”, Da “I Presidi del Libro” (Foggia) e dal Premio Letterario Nazionale “N. Zingarelli”.

Alda: mia madre

Dialogo con Barbara Carniti-Merini

Il 21 marzo ricorre la Giornata Mondiale della Poesia, istituita nel 1999 durante la XXX Sessione della Conferenza Generale UNESCO e patrocinata dallo stesso Ente. Una data scelta non a caso in quanto coincide con la nascita di una delle poetesse più amate del panorama letterario contemporaneo, Alda Merini (Milano 21 marzo 1931 – Milano 1 novembre 2009)

Il decoro della comunicazione efficace ai nostri giorni

La parola a Giuseppe Ausilio Bertoli, sociologo della comunicazione e dei media. Quanto il linguaggio ha influenzato il nostro modo di comunicare. Il parere di un esperto

Parliamo di “Comunicazione” ai giorni nostri in cui la confusione, la sovraesposizione mediatica, il cattivo gusto, le notizie-smentite, le fake news, le aggressioni verbali sono dilaganti. Siamo soliti dire che ci distinguiamo dagli animali per l’uso della parola ma in fondo anche gli animali hanno la parola, foneticamente diversa dalla nostra, cioè emettono versi. La nostra parola invece è stata codificata e ad ogni suono corrisponde un’immagine visiva, emotiva o sensoriale. L’essere umano è poco accorto per natura, ama le scorciatoie, i percorsi prestabiliti, svilisce tutto ciò che dice di amare; ama la natura ma la deturpa, ama la donna ma la stupra, ama le parole ma non ne fa buon uso e spesso le uccide, privandole del giusto decoro.

Rosa d’Onofrio: “Voce” del Seneca 2020

Numerosi i suoi riconoscimenti. Nel 1999 riceve la “Stella al merito del lavoro” dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

Per la IV edizione del Premio accademico internazionale di letteratura contemporanea L. A. Seneca 2020, la direzione del reading è stata affidata alla professionalità dell’attrice teatrale Rosa d’Onofrio, originaria di Foggia.
L’artista è stata la voce narrante – forte delle sue abilità interpretative – dell’intero repertorio delle opere classificate per le varie sezioni del Premio.
Una lunga carriera alle spalle iniziata, fin da giovanissima, studiando sia il repertorio drammatico che quello comico italiano lavorando con registi del calibro di Nucci La Dogana, Gaetano Capozzi, Renzo Paoletta, Ugo Gregoretti, Sergio De Sandro Salvati.

Inma J. Ferrero

Da Madrid: quando la cultura è di casa

Un tramite, un legame tra la poesia italiana – da lei amata e seguita – e quella spagnola e tanta carica umana unita a indubbie competenze letterarie. Inma J. Ferrero vive a Madrid e studia filologia spagnola; poetessa con una spiccata passione per l’haiku derivante non solo da un’attenta analisi critica ma dalla sua estrema capacità di sintesi nel saper cogliere il tutto nel particolare. Fondatrice e direttrice della Rivista letteraria “Proverso” e collaboratrice di “Revista Entreletras”. Direttrice e conduttrice del programma radiofonico “La fusa” di Radio Proverso. Critica letteraria, scrittrice di libretti per l’Opera e molte sue poesie sono state musicate da affermati compositori. Inma è ancora tanto altro in continua fase evolutiva, inarrestabile, alla ricerca continua di sperimentazioni in ambito culturale in cui spazia con naturalezza. Conosciamola meglio attraverso le sue parole, sempre mirate, accorte ed esaurienti

Alberto Amati, la musica fa parte del mio DNA

Ho conosciuto Alberto Amati un po’ di tempo fa su Facebook e, nel mese di dicembre del 2019, ho assistito con piacere ad uno dei suoi concerti in Polonia, a Poznań, la mia città natale. Il suo sorriso contagioso e la gentilezza hanno conquistato con facilità il pubblico polacco, permettendo ad Alberto di realizzare i suoi sogni e di continuare con successo la carriera artistica.
In questi giorni abbiamo parlato tanto ed eccomi qui con un’intervista in esclusiva e con un saluto speciale per voi lettori:
Buongiorno cari italiani, in questo momento difficile per tutti, volevo ringraziarvi per il vostro coraggio e forza d’animo. Vi auguro una buona lettura e spero che a breve tutto torni alla normalita (A.A.)


Monika Lukacs, cantante lirica di origine ungherese

Condiderata oggi una delle voci più preziose e affascinanti del palcoscenico operistico internazionale

Benvenuta Monika. La tua storia mi è molto cara, perché entrambe abbiamo lasciato la nostra terra di origine per il Bel Paese. Sei nata nella calorosa e accogliente Ungheria, una nazione flagellata in passato da numerosi "turbamenti politici". Quali sentimenti nutri e quali sono i ricordi che legano la tua memoria ai drammi della tua Patria?


Cara Izabella, ti ringrazio della tua intervista. Sono onorata.
Sono nata a Miskolc ed ho vissuto fino a diciotto anni con i miei genitori; dopo il liceo musicale-artistico, mi sono trasferita a Budapest dove ho iniziato gli studi di canto lirico al Conservatorio di Santo Stefano.
Sono stati anni importanti per la mia formazione musicale e Budapest è una città meravigliosa, colta, vivace, piena di musica. Durante i miei anni di studio, ho partecipato a numerosi concerti, iniziando dalla gavetta: a ventun’anni ho debuttato in Rigoletto al Teatro dell’Opera Erkel come Paggio, accanto ai grandi cantanti del teatro. Ero la più piccola, ciò nonostante, alla prova generale, ho invece cantato Gilda dalla buca d’orchestra, perchè la cantante era malata.
Ho avuto un’infanzia bella e tranquilla e sono cresciuta in una famiglia semplice che mi ha amato molto. La musica da sempre è stata presente nella nostra vita; mia madre aveva una voce bellissima, era un soprano di coloratura che cantava nel coro, mentre mio padre suonava il sassofono.
Ero felice. Sono sempre stata una persona positiva e solare. Mi piace trasmettere emozioni attraverso il mio canto e aiutare le persona bisognose. Faccio tanti concerti di beneficenza sia come cantante che come pianista ma anche in qualità di docente con i miei allievi.

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