Pale eoliche, un bosco impazzito

Il realismo terminale racconta con ironia la sempre maggiore marginalità dell’uomo e della natura

In uno scambio di idee con il geografo ricercatore Angelo Turco, ho avuto modo di apprendere alcuni concetti in materia di paesaggio, ambiente e territorio. Turco mi ha fatto notare l’esistenza di contrasti tra i diversi aspetti della territorialità che lui e gli altri esperti del settore chiamano “conflitti interfigurativi”. Essi stanno all’origine, spesso, di un braccio di ferro tra opposte esigenze in cui raramente convergono soluzioni ottimali, dove tutti vincono e nessuno ci rimette.

Chi ci rimette più pesantemente, a quanto pare, è il paesaggio. Inoltre, Angelo Turco, occupandosi da diversi anni di pale eoliche, ha cercato di capire se il mondo artistico e poetico avesse in qualche modo dato il proprio contributo attraverso la propria arte, dando un cenno di sensibilità e attenzione alle proliferazioni meccaniche che aggrediscono il paesaggio. A quanto pare la ricerca non ha avuto esiti felici. Dato che noi realisti terminali, facendo leva sull’accatastamento e sulla similitudine rovesciata, raccontiamo con l’arma dell’ironia la sempre maggiore marginalità dell’uomo e della natura, ci siamo sentiti chiamati in causa, offrendo per primi il nostro apporto. Conteremmo su questo, di rendere possibile in futuro un dialogo fruttuoso.

Nel Realismo Terminale c'è la consapevolezza che l’oggetto sia diventato il soggetto della sua relazione con la natura, la quale tende aù, come se l'oggetto fosse un modello platonico. I testi seguenti sono una nostra intersezione con la realtà delle pale eoliche: in fondo, queste non sono altro che un bosco impazzito.


Guido Oldani

Segue un omaggio poetico da parte di Guido Oldani, padre del Realismo terminale, Giuseppe Langella altro massimo esponente del movimento, Izabella Teresa Kostka ambasciatrice del Realismo terminale in Polonia e il mio, Tania Di Malta.


Le pale
fosse il trifoglio un fiore lanceolato
con lo stelo ed i petali giganti
di don chisciotte avremmo noi il mulino.
oggidì le sue pale esposte al vento
danno primaverili capriole
e senza chiasso tanto ci produce
da fare della luna un altro sole.

Inedito di Guido Oldani

Il business dell’eolico
È un triste parco dei divertimenti
la selva di turbine
che corona di spine
le colline pettinate dai venti:
A lot of money, sorry.
Appese ad alte torri,
girano lente le eliche svogliate;
e, quando inerti restano le pale
nell’aria che ristagna,
sembra tutta un calvario la montagna,
tante sono le croci; da star male.

Inedito di Giuseppe Langella

Pale eoliche
Abbracciano il vento
golose della sua forza,
come remi di una barca
navigano nel cielo
vestito di nuvole a strati,
diventano una girandola
che incuriosisce gli uccelli
e fa sognare i bambini.
A volte vorrei usarle
come un fiocco sui capelli
e
alimentare il libero volo dei pensieri.

Izabella Teresa Kostka

Di padre ignoto
Le vedi inaspettate in una gita fuori porta
Ingombranti testimoni, come figlie della colpa
pale eoliche senza vento di dispersa paternità.
Attrazioni da zoo con chiosco di rinfresco
killer incoscienti di aquile reali
come all’isola di Pasqua, ma senza occhi verso il cielo.

Inedito di Tania Di Malta

Posted

13 Jan 2020

Realismo terminale


Taniuska - Tania di Malta



foto dal web

Articolo già pubblicato in Versospazioletterario





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