L'enigma del Clima... agli esordi del terzo millennio

Desertificazione, scioglimento delle calotte polari, eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e devastanti: sono tutti fenomeni da ricondurre ai cambiamenti climatici in corso

Le immani catastrofi che ci troviamo a fronteggiare in varie parti del mondo, ci preoccupano per la violenza dei fenomeni atmosferici, anche laddove prima non sussistevano, e ci inducono a pensare a come affrontare le sfide del futuro e l’emergenza climatica.
Senza entrare nel merito di questioni specifiche, l’accordo di Parigi sul clima disatteso, la venticinquesima Conferenza sul Clima di Madrid 2019 “How long does it take, as long as it takes” e soprattutto l’allarmismo generale diffuso dai media sulla scellerata immissione di gas serra nell’atmosfera causata dall’uomo e da quanti perseverano a disboscare la foresta amazzonica, sono solo alcuni degli aspetti da considerare.

La lista infatti, potrebbe continuare all’infinito, ma l’analisi preliminare che la sottende necessita di sintesi.
Ci troviamo di fronte all’ipotesi di un innalzamento della temperatura di 1,5 °C per il 2040, da prevenire e arginare per evitare di raggiungere un punto di irreversibilità.
Ma come arrestare questo graduale innalzamento della temperatura, quali misure correttive occorre porre in atto, come ridurre progressivamente, ma in maniera efficace, l’incremento di CO2 (2,7% ogni anno)?
Cercherò di dare delle risposte dettate dalle mie esperienze acquisite negli anni, punti cardine della mia attività di insegnante di discipline tecniche svolta in concomitanza con la mia professione di architetto.
In particolare mi riferisco agli anni tra l’84 e il ‘90 quando insegnavo agli studenti a progettare e realizzare un semplice pannello solare durante gli esperimenti di laboratorio. Il risultato è stato entusiasmante: la rilevazione dell’incremento della temperatura dell’acqua, attraverso un semplice termometro, all’inizio ed alla fine dell’esercitazione, dava i risultati che ci aspettavamo.

Alla base di questa esperienza c’era, da parte mia, la volontà di instradare gli studenti su percorsi cognitivi virtuosi mirati alla comprensione dell’utilizzo dell’energia alternativa, a basso costo e senza sprechi. È risaputo che il rendimento in fisica non raggiunge il 100% e gli scarti energetici sono all’ordine del giorno. Si pensi ad un motore a scoppio e a quanto si perde statisticamente, in base ai modelli di autovettura usati, nel rapporto combustibile e prestazioni del mezzo. Gli sprechi sono ricorrenti per quanto riguarda le trasformazioni energetiche e questo credo sia condivisibile e riproducibile da tutti, anche tra le mura domestiche. Eppure, proprio a scuola, spesso non si insegna una fisica applicata che faccia conoscere a larghe fasce di popolazione, alle stesse casalinghe, come evitare gli sprechi e come ottenere una resa economica ottimale.

Quale soluzione dunque?
Sperare in un intervento da parte delle istituzioni per affrontare il problema ambiente oppure rimboccarci le maniche e iniziare dal basso? Credo che quest’ultimo rappresenti il punto di partenza: ognuno di noi può dare il buon esempio cominciando a rispettare l’ambiente e a comportarsi in maniera virtuosa in tutti gli ambiti (alimentazione = salute; energia, clima, riciclaggio) educando anche i giovani a muoversi in tale direzione sin da tenera età, un compito che spetta alla famiglia e alla scuola, con programmi ministeriali e norme civili, quelle che dovrebbero adottare ogni società che si rispetti e che rispetti l’ambiente.
Un sistema sociale è un sistema complesso composto da micro-nuclei familiare, simile ad una struttura atomica complessa che, per ben funzionare, deve avere tutti i suoi elementi in un certo ordine. La struttura forte di un atomo, difficilmente modificabile se non attraverso la rottura dell’interazione forte (ovvero scissione atomica), è quella che rappresenta il perno centrale, unito e coeso.
Ebbene la nostra società necessita di strutture forti e coese, nel senso democratico del termine, volte a perseguire il bene comune in una visione olistica di un futuro che oggi è ancora in fase embrionale.

Posted

17 Nov 2021

Attualità e tendenze


Franca Colozzo



Foto dal web





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