Intelligenza artificiale tra rischi ed opportunità

Nell’era del digitale sta rapidamente diventando un pilastro fondamentale in tantissimi settori come quello dell’intrattenimento, dell’istruzione, della scienza e persino dell’amministrazione e dell’industria

Secondo Wikipedia
L’intelligenza artificiale (o IA, dalle iniziali delle due parole, in italiano) è una disciplina appartenente all’informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono la progettazione di sistemi hardware e sistemi di programmi software capaci di fornire all’elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana. (Marco Somalvico)




Parlare di intelligenza artificiale delle sue applicazioni in campo aziendale, sanitario, culturale e produttivo richiederebbe scrivere pagine e pagine. Qui vediamo in breve come la sua applicazione possa mettere in discussione la creatività personale in ambito letterario per la produzione di testi teatrali, narrativi o poetici
Nessuno oggi si stupisce se chiediamo a un dispositivo di regolare il calore o l’umidità, chiamare il numero di telefono di un amico, le previsioni del tempo, la distanza da un posto ad un altro o informazioni in merito a qualsiasi ambito.
Perfino lo smartphone ci dà, ad esempio, informazioni su un percorso da fare per raggiungere la destinazione o ci conteggia i km percorsi e le calorie consumate.
Per noi è oramai naturale anche pensare a veicoli in grado di muoversi nel traffico, calcolare gli spazi per posteggiare o frenare automaticamente di fronte ad un ostacolo, a medici e ricercatori che pur analizzando enormi quantità di dati trovano velocemente delle risposte e forniscono diagnosi molto precise ai pazienti, o ancora ai sistemi di prevenzione delle frodi in banca.
Ci preoccupiamo tuttavia quando pensiamo alla Intelligenza Artificiale o A.I. e ci chiediamo se sarà sempre pacifica e produttiva la coesistenza o meglio l’interazione tra le due intelligenze: l’umana e l’artificiale.

Ma vediamo come si può definire la prima ovvero: “disciplina che studia come realizzare sistemi informatici in grado di simulare il pensiero umano”.
Da subito si è aperta la questione dell’etica dell’A.I: tra scienziati e filosofi sotto numerosi aspetti teorici e pratici. Stephen Hawking, nel 2014, ci aveva già messo in guardia per i pericoli del suo uso, considerandola addirittura una minaccia per la sopravvivenza dell’umanità.

I cambiamenti che l’intelligenza artificiale porterebbe alla società sono molteplici. Molti lavori vengono già sostituiti quasi completamente dalle macchine e dall’intelligenza artificiale. “Dare intelligenza” alle macchine permetterebbe di sostituire del tutto alcuni lavori ed attività oggi svolte dall’uomo. Si pensi ad esempio ad Amazon, e ai robot che crea per gestire i propri magazzini. Oppure agli assistenti vocali nel cellulare o a casa; rischi e opportunità da bilanciare.

Come funziona l’A.I.?
L’A.I. inizia la sua storia nei lontani anni ‘50 con la creazione dei primi algoritmi in grado di generare automaticamente un testo che gli studiosi hanno poi negli anni migliorato per far loro produrre testi sempre più complessi e realistici e non semplici e ripetitivi come erano in origine. Negli anni ‘90, con la comparsa di computer più potenti, l’A.I. ha generato anche voci, suoni e immagini, creando una realtà virtuale che pare essere reale.
Algoritmi di generazione di un testo possono produrre poesie, racconti o articoli che non sono distinguibili da quelli generati dalla mente umana.

Il funzionamento in pillole: ecco in linea essenziale, come funziona una I.A.
Il funzionamento di una I.A. si basa principalmente su quattro differenti livelli funzionali:
comprensione: attraverso la simulazione di capacità cognitive di correlazione dati ed eventi l’I.A. è in grado di riconoscere testi, immagini, tabelle, video, voce ed estrapolarne informazioni;
ragionamento: mediante la logica (precisi algoritmi matematici e in modo automatizzato) i sistemi riescono a collegare le informazioni raccolte;
apprendimento: sistemi con funzionalità specifiche per l’analisi degli input di dati e per la loro restituzione in output, come ad esempio i sistemi di machine learning che con tecniche di apprendimento automatico portano le I.A. a imparare e a svolgere varie funzioni;
interazione: ci si riferisce alle modalità di funzionamento dell’I.A. in relazione alla sua interazione con l’uomo. Ad esempio i sistemi di natural language processing, tecnologie che consentono all’uomo di interagire con le macchine (e viceversa) sfruttando il linguaggio naturale.

Insostituibile consigliera per il mercato
Negli ultimi anni la crisi energetica e l’approvvigionamento alimentare sono stati particolarmente seri a causa dell’instabilità geopolitica come le guerre russo-ucraina e arabo-israeliana e la passata crisi pandemica. Con l’A.I. sono stati raccolti dati e ideate strategie per la risoluzione dall’approvvigionamento sia energetico che alimentare. L’Intelligenza artificiale, grazie alla predittività sulla disponibilità e i costi delle materie prime e il monitoraggio dei fattori climatico-ambientali, borsistici valutari e di trasporto, è un aiuto prezioso. L’utilizzo costante dell’intelligenza artificiale ha già rivoluzionato il mondo delle imprese che, grazie ad essa, già vivono il futuro: gli algoritmi consentono infatti di capire in anticipo come e quanto acquistare un certo bene, segnalando le necessità in base all’effettivo approvvigionamento del magazzino e ai livelli di produzione e offrendo, di fatto, sicurezza alla filiera e ai consumatori, aumentando la sostenibilità dei beni di consumo e diminuendo le occasioni di speculazione.
Per questo l’intelligenza artificiale può essere considerata come l’ “automazione di comportamenti intelligenti”.

Posted

05 Mar 2024

Attualità e tendenze


Gabriella Paci



Foto dal web





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