Robin Barratt

Scrittore, autore, editore, artista, fondatore e membro emerito del Bahrain Writers’ Circle

Scrittore, autore, editore e artista. Quale di queste passioni la attrae di più? Può distinguere l’una dall’altra?
Al momento la mia passione è pubblicare e promuovere poesia. Per tanti anni e in molte culture (soprattutto in occidente) la poesia è stata d’elite, ovvero solo per intellettuali e accademici, spesso arrogante, tenendo a distanza coloro che non hanno una specifica formazione conforme al tradizionalismo poetico. Non dappertutto ovviamente; nelle culture asiatiche e mediorientali la poesia è cibo quotidiano anche per la gente comune. Vorrei provare a cambiare questa tendenza, poiché ritengo che la poesia dovrebbe essere per tutti, indipendentemente dal background culturale.

È un mezzo espressivo e significativo che trasmette un messaggio in modo rapido e semplice. Perché leggere pagine e pagine di prosa su qualcosa che può essere descritto magnificamente in poche parole ben scelte?

Ricorda il primo momento in cui ha iniziato a scrivere?
Non ho un bagaglio letterario adeguato, né sono particolarmente colto. Un’infanzia instabile e infelice la mia, che mi ha creato non poche difficoltà a concentrarmi sulla scuola, anche perché ai miei genitori interessava poco il mio grado di istruzione e, a dire il vero, neanche a me. Ricordo tuttavia di aver avuto una passione particolare per la scrittura di racconti quando frequentavo le scuole medie.
A diciassette anni lasciai la mia famiglia per vivere in uno squallido monolocale con nient’altro che un cappotto come coperta e una scatola di fagioli come pasto; il mio sogno di diventare scrittore ed editore finì prima ancora che iniziasse.
Molti anni dopo il mio amore per la scrittura si è manifestato ancora una volta quando, all’inizio del 2004, ho pubblicato il primo libro basato sulle mie esperienze di lavoro nel settore della sicurezza. Avevo una piccola società venduta poi nel 2000; grazie al ricavato mi sono preso un anno di pausa e ho iniziato a scrivere. Un anno per scrivere e due lunghi anni per la pubblicazione! Ma quel primo libro è diventato un best-seller (nel suo genere), il che mi ha motivato a fare di più. Da allora ho iniziato a pubblicare con Penguin Random House, Constable & Robinson e Mainstream Publishing.
Quando ho vissuto in Bahrain la poesia è diventata la mia passione. Qui ho costituito il “Circolo degli scrittori del Bahrain”, un punto di incontro tra scrittori che nel tempo è diventato tra i più significativi della regione. Ho pubblicato My Beautiful Bahrain, una raccolta di poesie e prosa breve sulla vita e il vivere nel Regno del Bahrain. Il resto è storia odierna; da quel primo libro ho continuato a scrivere e pubblicare oltre 40 antologie internazionali e ho presentato oltre 2000 poeti in modo virtuale, praticamente da tutti i paesi del mondo.

Quando ha capito che scrivere sarebbe diventato parte della sua vita?
Dopo il primo libro. Non volevo più lavorare nel settore della sicurezza Scrivere mi piaceva, era la mia grande passione! Ho amato l’anno in cui ho scritto il mio libro; ogni minuto di ogni ora di ogni giorno. In quel periodo vivevo a Mosca, scrivevo guardando dalla finestra del mio appartamento la neve cadere sulle strade; era il mio Nirvana. Non volevo fare nient’altro, non volevo essere altrove. Ho lasciato Mosca dopo alcuni mesi, ma da allora continuo a scrivere e pubblicare.

Ha creato una delle piattaforme online più grandi e importanti, The Poet. Puoi dirci qualcosa di più a riguardo?
Prima di The Poet, avevo già pubblicato una serie di raccolte di poesie tra cui: Poetic Bahrain e l’acclamata serie di libri Collections of Poetry and Prose (Raccolte di poesia e prosa). È quasi impossibile per la maggior parte dei poeti farsi conoscere a livello internazionale. The Poet è nata per dare un’opportunità, un’occasione per far pubblicare le loro poesie e far leggere i loro versi. Tre anni dopo, quel progetto nato semplicemente per riempire il mio tempo in isolamento, è diventato famoso, con oltre mille poeti da sessanta paesi e oltre cento interviste. The Poet contiene alcune delle più grandi raccolte di poesie su temi e argomenti particolari mai pubblicate. È diventato ormai un impegno a tempo pieno, anche se è difficile andare avanti, poiché non ha finanziamenti per sostentamento economico. Tuttavia le centinaia di e-mail che giungono ogni settimana da poeti di tutto il mondo che vogliono avere visibilità, mi sprona a continuare.

Le antologie pubblicate da The Poet contengono un vasto numero di poeti e scrittori provenienti da tutto il mondo. Secondo lei, c’è qualcosa in comune che unisce l’arte e la scrittura di tutti i poeti e gli scrittori?
A differenza degli scrittori di prosa, i poeti hanno un numero limitato di parole per trasmettere significato e sostanza alle loro esperienze, emozioni, pensieri e sentimenti. E questo può essere estremamente stimolante. La poesia è fuga. La realtà è disordinata, caotica, selvaggia, a volte ingiusta e disumana, mentre la poesia è l’opposto. Porta ordine al caos esterno, serenità alla turbolenza che ci circonda, serenità alla follia del mondo in cui viviamo. Con la poesia poche parole possono significare tanto.

Può condividere con noi qualche ricordo o impressione della sua straordinaria attività nel riunire e pubblicare le opere di tanti autori in lingua inglese?
Quello che amo di The Poet più di ogni altra cosa, sono le email che ricevo ogni settimana da poeti che ho pubblicato sul sito o in una delle antologie. Le persone sono davvero contente, è questo che mi fa andare avanti. Portare un po’ di gioia è una cosa meravigliosa. Alla fine della giornata, non è cioè fai per te stesso che conta, ma quello che puoi fare per gli altri. È così che mi piace vivere la vita. Spesso significa lottare, ma se una luce ha brillato nella vita di qualcun altro, allora va bene così.

Abbiamo attraversato un periodo difficile a causa della pandemia. In che modo questo ha influenzato il suo lavoro di autore ed editore?
Penso che la pandemia abbia fatto riflettere tante persone sulla propria vita e, naturalmente, sulla vita degli affetti più cari e della società in generale. Per questo motivo, durante la pandemia, ho voluto pubblicare molte poesie per dimostrare l’impatto che stava avendo sugli uomini e per dare alle persone la possibilità di condividere i propri pensieri, sentimenti ed esperienze con gli altri.

Il suo è stato un lungo viaggio di grandi sfide e successi. Qualche consiglio per i principianti?
Ci sono alcuni consigli importanti che vorrei dare agli aspiranti poeti.
Imparare le tecniche per scrivere poesie. Non si può essere un cantante senza cantare, musicista senza saper suonare uno strumento, artista senza saper dipingere. Questo vale anche per la poesia.
Scrivere e leggere poesie ogni giorno, anche se può richiedere giorni o settimane o addirittura mesi per essere completate, ma è importante scrivere qualcosa. Questo fa pensare e vivere come un poeta.

Posted

14 Apr 2022

International news


Irma Kurti



Foto di Robin Barratt





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