Critica letteraria

L’estasi del tramonto

Poesie di Luciano Postogna

Di recente pubblicazione per i tipi di Kubera Edizioni di Roma è L’estasi del tramonto di Luciano Postogna. Una breve trattazione del rilevante percorso letterario dell’Autore s’impone come necessario per meglio poterlo conoscere.
Luciano Postogna è nato a Trieste – città nella quale tutt’oggi vive – nel 1942. Ampi i suoi interessi che vanno dalla scrittura di poesie, che lo ha portato a pubblicare vari libri, all’attività alpinistica e speleo-subacquea.
La sua poesia è prettamente incentrata sugli affetti e i ricordi con il leitmotiv dell’amore declinato nelle sue varie manifestazioni e riferito a variegati destinatari, incluso l’ambiente. La multiformità della natura, le conformazioni paesaggistiche e l’attenzione nel delineare gli ambienti sono elementi concorrenti alla necessità di trasmettere emozioni sulla carta.

Arecibo. Storia di un errore

Note di lettura al giallo noir di Davide De Vita

Questo giallo noir di Davide De Vita è l’ultimo libro in ordine di tempo dello scrittore sardo, un autore poliedrico e molto prolifico che ha pubblicato numerose opere letterarie.
Una persona di spiccata cultura che gli consente di spaziare in un vasto ambito letterario, un apprezzato giornalista nella sua regione: il Sulcis Iglesiente.
Appassionato di fantascienza, può vantare un palmares nutrito di risultati rilevanti in numerosi concorsi letterari ai quali ha partecipato.

Rosso sangue

Analisi e interpretazione

Di una silloge poetica come quella di Maria Teresa Infante, Rosso sangue (Bari BA: Oceano Edizioni 2018), bisognerebbe analizzare ogni singola poesia, tanto belle e tanto profonde semanticamente sono le composizioni, introdotte dalla poetessa, scrittrice e saggista Franca Alaimo e dalla relazione di Anna Maria Pacilli, medico chirurgo specialista in psichiatria, sessuologo clinico ed esperto in criminologia. Non verrà data qui né una Recensione che resterebbe necessariamente sulle generali, né una riflessione sui donnicidi altrettanto generale, bensì verrà analizzata dal punto di vista della semantica espressa nei versi la lirica posta come titolo per la raccolta, ossia Rosso sangue (28-29).

Romanzo indigenista di Loretta Emiri

Il volume, dopo l’epigrafe di apertura e ben due premesse vergate dall’Autrice, è articolato in quattro sotto-sezioni intitolate con forme onomastiche (“Cosetta”, “Scarpetta”, “Fiammetta” e “Ambretta”) e, al loro interno, in vari capitoli (ben trentacinque). Chiude l’opera un utile glossario di terminologie dallo yanomami. Ricordiamo, a tal riguardo, che la Emiri è una delle maggiori conoscitrici e studiose della popolazione indigena Yanomami (con la quale ha vissuto a contatto per oltre quattro anni), gruppo etnico oriundo in un territorio compreso tra i bacini idrografici dell’Orinoco e del Rio delle Amazzoni (nord-ovest del Brasile) e su questa cultura ha scritto lungamente, dedicando studi approfonditi e compilando anche un dizionario, il Dicionário Yãnomamè-Português (1987).

"Michela ci aiuti" un romanzo di Francesca Luzzio

Francesca Luzzio, ex docente palermitana e apprezzata poetessa, ha recentemente dato alle stampe un nuovo libro, il romanzo Michela ci aiuti (Albatros edizioni). Non è la prima volta che l’Autrice si dedica al genere della prosa; in passato ha percorso questo genere con ampio plauso come nel caso della pubblicazione de I Liceali – L’Insegnante va a scuola (Genesi, 2013), una raccolta di racconti di vicende ed esperienze di vita che la stessa Luzzio ha sperimentato durante la sua lunga carriera scolastica quale professoressa, finanche la prosa d’indagine e dimensione critica, come la sua nutrita produzione di saggi tra cui ricordo l’utilissimo La funzione del poeta nella letteratura del Novecento ed oltre (Ila Palma, 2012).

Sei la mia lacrima

L’intima poesia di Irma Kurti in un tributo emozionale

Irma Kurti, straordinaria poetessa, pubblica la sua ventitreesima raccolta di poesie intitolata Sei la mia lacrima (Booksprint Edizioni), guidandoci attraverso il delicato labirinto delle emozioni umane e distinguendosi per la profondità delle riflessioni e la capacità di toccare il cuore dei lettori.
Nella prefazione, l’autrice rivela il contesto intimo in cui ha plasmato le sue poesie. Un periodo segnato dalla sofferenza dovuta alla salute del padre. Il lettore si ritrova così coinvolto in una sinfonia di sentimenti che rivelano la fragilità della vita, la lotta per la sopravvivenza e l’ineluttabile accettazione dell’addio.

Josè Russotti, «un rozzo guascone» fra terre e cieli

Un forte dualismo si evidenzia, d’abord, nelle liriche della prima raccolta poetica in lingua (Brezza ai margini, Museo Mirabile, Marsala 2022) di Josè Russotti, che si presenta al lettore, ora, come un poeta decisamente lirico, sagace fruitore della rivoluzione ermetica (cioè del fonosimbolismo, della dimensione allusiva, timbrica, ritmica – non solo referenziale – del segno poetico), epperò spinto al recupero memoriale, introspettivo, pressoché solipsistico di eventi e persone della sua vita, ora, per converso, come un poeta incline alla vocazione sociale dell’intellettuale democratico e quindi insofferente delle strettoie ermetiche.

Le poesie di Mario Bocola

Uno sguardo sull’“io” più profondo

La celeberrima Enciclopedia Treccani descrive la poesia come l’ arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione. Accanto alla sopra riportata definizione (piuttosto generica proprio per la sua natura intrinsecamente universale), molti hanno provato a dare una loro interpretazione di questa forma d’arte, che fosse più concreta e tangibile.

Ungaretti, ad esempio, affermava che la poesia è poesia quando porta con sé un segreto; per Monica Vitti, invece, la poesia è una grazia, una possibilità di staccarsi per un po’ dalla terra e sognare, volare, usare le parole come speranze, come occhi nuovi per reinventare quello che vediamo.

L’Ulivo, sacro Graal della Vita

Un libro di Dina Ferorelli e Ferorelli

La raccolta di poesie L’Ulivo, Sacro Graal della vita (WIP Edizioni 2022) di Dina e Savina Ferorelli, si erge come testimonianza degli odori e dei profumi di cui è intessuta la pianta sacra dell’Ulivo. La poetessa Dina Ferorelli, con i suoi versi, ci trasporta in sentieri arcani e inattesi, il suo sguardo coglie tutte le oppor-tunità che la natura offre all’uomo, sorprendendoci e sottolinea quel carattere fondamentale che la lega sentimentalmente ai luoghi descritti.

La Resistenza e la vendetta tedesca in Sicilia

Un documentario storico, particolareggiato e ampiamente corredato da testimonianze, che inquadra episodi di rivolta armata del popolo siciliano contro l’occupazione tedesca, verificatisi nella parte nord-orientale dell’Isola a partire dal luglio del 1943

La prefazione al libro di Nicola Musumarra dal titolo La Resistenza e la vendetta tedesca in Sicilia, è un’impresa ardua da realizzare dal punto di vista critico, e potrebbe sembrare un’azione impropria e non coerente con la materia trattata.
In effetti, oltre ad essere un vero e proprio atto d’accusa verso le istituzioni e la storiografia dell’epoca attraverso il coinvolgimento di persone che, non solo hanno cercato di sottrarre alla storia documenti importanti sull’esistenza e verità degli avvenimenti ma, assumendo schieramenti politici tendenziosi, hanno fatto in modo che, per molto tempo, si tacesse e si distorcesse la memoria storica dei fatti.

Coloro le mie notti

Un libro di Guido Giannini

La nuova silloge di Guido Giannini, Coloro le mie notti, propone un titolo che, a lettura ultimata, induce a considerare le poesie in questa contenute come proposizione verbale d’immaginazioni, pensieri, riflessioni che riempiono le sue notti.
Nella solitudine e nella malinconia derivante dalla consapevolezza del trascorrere inesorabile del tempo e dell’impossibilità di concretamente riviverlo, la mente ed il cuore velocemente corrono nel decorso, anche se esso è ormai solo immagine, ricordo che però, rivestendosi di poesia, acquista concretezza, nuova vitalità che fa palpitare il cuore ed i sensi che rivivono fremiti e sensazioni attuali, veri, a prescindere dalla matrice onirico-fantastica che li ha suscitati.

Emanuela Antonini pubblica il libro “Una piccola grande famiglia”

La poetessa e scrittrice umbra Emanuela Antonini ha recentemente dato alle stampe il libro Una piccola grande famiglia per i tipi di Francesco Tozzuolo Editore. L’opera è un ritratto intimo e affettuoso di parte della sua famiglia ancestrale, tra ritratti di avi, esperienze e momenti vissuti o tramandati nel tempo. L’idea nasce dalla volontà di voler approfondire il nostro legame con quello delle nostre radici. Ripercorrere il passato della nostra famiglia è l’occasione anche per conoscere noi stessi, recuperando quella fitta tela di affetti, eredità emotive, legami e intrecci che hanno contraddistinto le vicende di un’intera famiglia nel corso del tempo.

Geometria del sangue

L'ultimo giallo-noir di Giancarlo Piciarelli

Ho sempre considerato leggere un buon libro un godimento dello spirito e un appagamento per l’intelletto e, leggere nella circostanza Geometria del sangue, un thriller di Giancarlo Piciarelli, oltre che confermare la validità del mio assunto, conferisce al lettore, un coinvolgimento diretto, ma anche un senso di appagamento e di riposante serenità. La sua prosa piacevole, schietta e priva di fronzoli rappresenta mirabilmente il suo contenuto narrativo dando la sensazione al lettore di vedere con la mente e, quasi, partecipare agli eventi che si susseguono con crescente interesse e con il desiderio di giungere presto alla loro conclusione.

A voi il mio mare, il mare del tramonto

Una lettura da “The Sea of Sunset”, “Il mare del tramonto” di Emily Elizabeth Dickinson

Il fascino misterioso del mare non finisce mai di colpire l’immaginazione degli artisti secondo una tradizione vera da sempre. Ne sono testimonianza i dipinti, le sculture con rappresentazioni di creature marine, i romanzi e le creazioni poetiche che hanno presentato l’ambiente del mare nella sua multiforme essenza, passando dal bello al sublime e confermandone l’assoluto potere e impatto sull’essere umano.
Il mare è un variopinto set di colori dall’alba al tramonto. Oggi si è purtroppo trasformato in teatro di sofferenza e di morte, soprattutto nel “Mare Nostrum” che ha accompagnato la nostra crescita culturale ed umana.

La restanza

Il nuovo libro dell’antropologo e scrittore Vito Teti. Un saggio che analizza le ragioni del restare in un mondo segnato da non più luoghi e non ancora luoghi

Ci sono alcuni libri che hanno come bisogno di una temperatura ad hoc per essere assaporati al meglio. Un po’ come certi vini o certi cibi. Almeno a me succede così. Per cui, quando tempo fa ho acquistato Restanza (Einaudi) di Vito Teti, visto il tema trattato, ho pensato che la temperatura giusta per leggerlo sarebbe stata quella un po’ asfissiante delle ore più calde di luglio, che tanto mi ricordano la “controra” del Sud, quel paio d’ore del primo pomeriggio d’estate in cui il sole picchia duro, fuori tutto è sospeso, per strada non c’è in giro un’anima, in casa le tende fanno fatica a creare un po’ di riparo e i pensieri vagano per mille traiettorie intrisi di pathos e “appucundria”, come direbbe Pino Daniele, cioè di una malinconia inesprimibile.

Michela ci aiuti

Un romanzo di Francesca Luzzio che regala ai lettori un piacevole ritmo di lettura, uno sguardo mai superficiale, ma profondo sulle cose della vita

C’è un velo di nostalgia che intrama le pagine di questo romanzo, è la nostalgia di un mondo in cui i valori della famiglia, ci si riferisce alla famiglia tradizionale, sono insidiati e perfino, oscurati da nuove forme e modi di rappresentarsi, modi e forme nuove sui quali personalmente mi pare opportuno sospendere ogni non meditato giudizio.
C’è anche una nostalgia che in alcuni passaggi, diventa struggente rimpianto per quelle certezze che animavano e guidavano, fino ad ieri la nostra vita. Certezze che oggi sembrano essere travolte da un relativismo egocentrico che non si fa scrupolo di buttare a mare anche ciò che di buono c’è ancora.
C’è ancora una nostalgia dei luoghi, si direbbero i luoghi del cuore, in questo caso Montemaggiore Belsito, così come noi di una certa età li abbiamo conosciuti e vissuti.

La Sconosciuta

Un romanzo di Maria Teresa Infante La Marca che stupisce e affascina, dove il tutto è e il niente è

Un libro che sa spaziare oltre ogni confine, al di là di ogni realtà, che sa far vivere e rivivere emozioni e sentimenti in un susseguirsi infinito di pura emozione.
Come sempre leggendo Maria Teresa Infante mi lascio trasportare in una realtà parallela, se pur conosciuta e vissuta nel tempo della mia vita, così simile e diversa allo stesso tempo. Che mi trascina verso un mondo “il Suo”, senza sosta, pagina dopo pagina tra parole ed emozioni mai sopite, vissute piano piano, in un silenzio che sa di eternità.

UTOPIA

Il saggio storico di Duilio Paiano, in memoria delle 576 vittime italiane naufragate nel 1891. È stata una delle più gravi sciagure navali della storia dell'emigrazione italiana.

Ancora una volta vorrei riportare all’attenzione il saggio storico Utopia – Il naufragio della Speranza, ed. del Rosone, pubblicato nel 2017 dal giornalista Duilio Paiano nonché poeta, scrittore, saggista e già presentato in più occasioni vista l’importanza della tematica affrontata e il servizio offerto alla collettività che può riappropriarsi di un pezzo della triste storia riguardante l’emigrazione dei nostri antenati.

Quello strano diverso sentire

Raccolta di racconti di Rita Pelusi

Il racconto è un’arte. E chi sa raccontare possiede un dono prezioso: quello di trasmettere un vissuto, l’incarnazione di un’esperienza, afflati di vite e anime. A Rita Pelusi gli dei hanno concesso questo privi-legio e noi tutti siamo fortunati nel poterne usufruire.

Con Quello strano diverso sentire (Edizioni Noubs, 2008), Rita ci porta in tempi conosciuti e sconosciuti, tra personaggi reali e immaginari, in luoghi e non-luoghi. Come quando, in Giovanna e l’erba fatata, ci si immerge in un mondo contadino di cui forse colpevolmente stiamo dimenticando l’essenza: La vita era tranquilla, ma dura come le pietre che lastricavano le sue strade. Gli uomini si rompevano la schiena zappando la poca terra che circondava il paese, o pescando nel lago con qualsiasi tempo. Non li scoraggiava il sole cocente di luglio, né il freddo delle notti buie di dicembre, quando pescavano le anguille che avrebbero poi rallegrato le tavole natalizie.

Sono figlio di nebbie e di primi autotreni

Pubblicata una riedizione dei testi poetici giovanili del poeta beat Aldo Piromalli

È uscito da pochi giorni il volume di poesie Sono figlio di nebbie e di primi autotreni del poeta e artista romano Aldo Piromalli, protagonista indiscusso della scena letteraria beat della Capitale negli anni della Contestazione e non solo. Il volume, voluto e interamente curato dal sottoscritto e da Alessandro Manca, entrambi da anni in costante rapporto epistolare con Piromalli (residente in pianta fissa ormai da qualche decennio ad Amsterdam), è stato pubblicato dalla romana Sensibili alle Foglie all’interno della pregiata collana dell’archivio di scritture, scrizioni e arte ir-ritata “Scrizioni Ir-ritate”.

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