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Note di lettura al giallo noir di Davide De Vita

Questo giallo noir di Davide De Vita è l’ultimo libro in ordine di tempo dello scrittore sardo, un autore poliedrico e molto prolifico che ha pubblicato numerose opere letterarie.
Una persona di spiccata cultura che gli consente di spaziare in un vasto ambito letterario, un apprezzato giornalista nella sua regione: il Sulcis Iglesiente.
Appassionato di fantascienza, può vantare un palmares nutrito di risultati rilevanti in numerosi concorsi letterari ai quali ha partecipato.

Arecibo è un thriller a carattere fantascientifico, dove si possono riscontrare tutti gli elementi del giallo classico ampliati e integrati dalla fantasia e da una cultura religiosa caraibica che sorprende. Tutta la vicenda ha come sfondo ambientale e sociale, la corruzione politica, la droga, lo spionaggio industriale e tecnologico, il potere politico e militare.
Insomma, un concentrato di ingredienti come la suspense, il dramma truculento, la scienza nelle sue devianze militari e spionistiche, il pathos dell’azione misteriosa e intraprendente con risvolti anche psicologici. Una felice commistione di argomenti e situazioni tra le più disparate e impensabili, con continui cambiamenti di fronte e condizioni ambientali che sfidano l’impossibile. Il tutto orchestrato con competenza e stile impeccabile, tiene costantemente in apprensione e interesse il lettore che anela giungere alla conclusione della vicenda il più presto possibile.
La classe e il talento dell’autore non si possono disconoscere e confermano il successo delle sue precedenti opere letterarie.

Davide De Vita nasce a Carbonia nel 1962 ma vive, lavora e scrive da sempre ad Iglesias. Inizia a scrivere da giovanissimo e nel tempo conquista diversi premi letterari.
Nel corso degli anni collabora come cronista con La Nuova Sardegna, Il giornale di Sardegna, Fan, Gazzetta del Sulcis, Sulcis Iglesiente Oggi; per un anno è addetto stampa per la Zona Agesci del Sulcis Iglesiente; on line collabora a “TeleGM24” (Noto, Siracusa), “Nuova Società” (Torino).