Vintage Berlin

Un libro fotografico che ritrae la Berlino dei giorni nostri, una città che ha mantenuto in ogni suo aspetto quell'affascinante e inconfondibile carattere vintage

Vintage Berlin, di Cristina Leone è un catalogo fotografico, un’opera d’arte di tutto rispetto, realizzato con competenza, preparazione, plasticità, rappresentazione di una realtà 6scenograficamente equilibrata e con tutti i dettami necessari per destare un interesse divulgativo.

Il titolo del libro, originale e accattivante a tal punto da predisporre il visitatore ad una sorta di vetrina retrospettiva di una delle metropoli più importanti del mondo, si presta ad un equivoco interpretativo poiché il termine “vintage” è usato normalmente per classificare un’ “oggetto” d’epoca costruito in una precisa epoca storica e quindi qualcosa di antico rispetto ai tempi nostri.


La traduzione letterale in italiano, corrisponde a “Berlino antica”, anche se in realtà non coincide al vero poiché si tratta di una rassegna fotografica che presenta la città, per le sue costruzioni, le sue strade i suoi palazzi e la sua architettura, in costante antitesi tra l’antico e il moderno in contrapposizione tra loro come essenza artistica ma legate da un eterno abbraccio tra volute misteriose e contorte, esplosioni di linee svettanti verso il cielo come a volersi liberare da ciò li tiene ancorati a terra.

Si inizia a vedere, oltre la Porta di Brandeburgo, quindi nella ex Berlino Est, una mastodontica composizione articolata in blocchi di parallelepipedi di cemento schierati gli uni accanto agli altri, ma non sono tutti eguali. Ciò che li accomuna è la loro possanza a dimostrazione della forza e della loro invalicabilità. Tutto esprime forza, potenza robustezza ma nello stesso tempo tutto è freddo, schematico e senz’anima.
Quindi una carrellata di palazzi ciclopici con pareti d’acciaio e vetro in pannelli alternati a figure geometriche, dimostrazione di precisione e ingegno e dell’impenetrabilità di linee rette e curve che s’intersecano con transenne e piloni di metallo. È la nuova architettura avveniristica e anticonformista, innovativa, originale e geniale, in un alternarsi di forme rette e circolari che imprigionano il vetro. Un caleidoscopio di forme e di colori che quasi inneggiano alla forza, all’ingegnosità e alla potenza della Germania. Strutture dì acciaio sovrapposte a fabbricati in cemento o calcestruzzo per addobbi floreali con piante ornamentali e un nuovo tipo di illuminazione esterna, un groviglio statico ma organizzato di rette, tubi e spranghe di metallo.

Poi si passa a fabbricati che dalle forme rette, spigolose e inattaccabili di prima, si evolvono in forme più armoniose e tondeggianti, che si rincorrono come spirali di fumo verso il cielo. Palazzi altissimi con pareti trasparenti dalle quali si possono osservare dall’esterno delle scale che dal piano terra salgono fino all’ultimo.
A questi colossi architettonici poi fanno contrasto alcune costruzioni meno recenti con caratteristiche tradizionali con strutture cementizie e il tetto di tegole. Il massimo del contrasto che poi diventa tragico è quello che si nota con alcuni ruderi del vecchio muro abbattuto. Tutto è nuovo adesso, preciso, schematico, perfettamente organizzato e metallizzato, ma tutto è freddo, statico, senz’anima!

Posted

02 Mar 2023

Critica letteraria


Vittorio Saltarelli



Foto di Cristina Leone





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