Alessandro Geraldini: il primo vescovo delle Americhe

Ambizioso e intraprendente, fu determinante per la spedizione di Colombo alla scoperta dell’America

Un viaggio in Spagna con il fratello maggiore Antonio e lo zio Angelo che vi si reca per una missione diplomatica presso il re d’Aragona Giovanni II. È l’occasione, siamo nel 1469, da cui scaturisce la singolare vicenda del giovane Alessandro Geraldini, nato ad Amelia nel 1455 da nobile famiglia e indottrinatosi nelle scienze umanistiche frequentando la scuola del noto studioso Grifone d’Amelia. Alessandro rimane affascinato dalla Spagna e dalla vita di corte, tanto da diventare precettore delle figlie della regina Isabella e suo influente consigliere, quindi diplomatico di acclarata competenza e, infine, vescovo dalle indiscutibili doti spirituali e operative.



La credibilità di Alessandro Geraldini è tale da risultare determinante per la spedizione di Cristoforo Colombo alla scoperta delle Indie e per la concessione da parte della Regina Isabella di tre caravelle. Le sue argomentazione fanno superare le diffuse perplessità dell’epoca basate soprattutto su considerazioni attribuite a S. Agostino e al teologo francese Nicola de Lyra sostenitori dell’impossibilità di raggiungere l’Oriente navigando verso Occidente. In un’animata seduta del 17 aprile 1492 viene firmata la Convenzione di Santa Fé con il risolutivo parere di Alessandro Geraldini che riconosce ad Agostino e Nicola de Lyra doti di eccelsi teologi ma non di esperti nell’arte della navigazione. Isabella concede a Colombo una flotta di tre imbarcazioni, il titolo di ammiraglio, di viceré e governatore delle terre eventualmente scoperte.
Finalmente Colombo può dare inizio al suo sogno e il 3 agosto 1492 parte dal porto di Palos de la Frontera, nei pressi di Cadice, con la Niña, la Pinta e la Santa Maria per raggiungere il 12 ottobre successivo non già il Catai (Cina) o il Cipango (Giappone) come presumevano i suoi calcoli, bensì l’isola di San Salvador nelle Bahamas. Al suo rientro a Palos, il 15 marzo 1493, viene accolto con grandissimi onori, conseguenza dell’eco che la sua impresa ha suscitato.

Tornando ad Alessandro Geraldini, in realtà le sue ambizioni sono tutte orientate sulla carriera ecclesiastica: la nomina a vescovo risale agli anni tra il 1484 e il 1485 e, dopo la prematura scomparsa del fratello Antonio avvenuta nel 1489, gli subentra come precettore delle principesse, in particolare dell’infanta Caterina. Superato l’entusiasmo per l’impresa di Colombo, nel 1496 ad Alessandro viene assegnata la diocesi di Volturara e Montecorvino, nelle Puglie in provincia di Foggia, ma si è propensi a credere che non vi si sia mai recato.
Intanto, il lungo periodo di instabilità che coinvolge la corte di Castiglia impedisce al Geraldini di ottenere un preciso ruolo all’interno della corte spagnola. Si occupa del matrimonio della sua allieva Caterina con Arthur, figlio del re d’Inghilterra Enrico VII, partecipando alle trattative che precedono le nozze e organizzandone la cerimonia. Alessandro, tuttavia, non riesce a ritagliarsi un ruolo all’interno della corte inglese, così che, dopo quindici anni di alterni avvenimenti ma di nessun incarico ufficiale, chiede a Papa Leone X di essere nominato vescovo di Santo Domingo dopo la morte di Garcia de Padilla, avvenuta il 6 dicembre 1515, primo vescovo titolare di quella diocesi.

A Santo Domingo, però, Geraldini s’insedia soltanto il 6 ottobre 1519. Infaticabile e risoluto, promuove nel 1522 la costruzione di un moderno ospedale e la ripresa dei lavori della nuova Cattedrale di Nostra Signora dell’Incarnazione, futura sede episcopale dell’Arcidiocesi della città, ritenendo la chiesa cattedrale troppo modesta per ospitare il numero di fedeli che egli immagina di avvicinare alla fede cristiana, per quanto non sia ben visto da una parte della popolazione e dai vertici politici dell’isola.
Alessandro Geraldini muore l’8 marzo 1524 a Santo Domingo, nella cui cattedrale si trova tuttora il suo sepolcro. Intraprendente e ambizioso diplomatico, rimane tra i più convinti promotori della spedizione di Colombo e della conseguente scoperta del continente americano, oltre che studioso di profondo spessore culturale.
Ci ha lasciato numerosissime opere, per lo più inedite e in buona parte perdute: studi teologici, lettere, poesie, una biografia di Caterina d’Aragona, trattati di politica e pedagogia e un importante resoconto del suo viaggio alle Antille.

Posted

11 Jun 2021

Storia e cultura


Duilio Paiano



Foto dal web





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