Quel “Lunghinverno” in poesia che racchiude l’angoscia del Covid

Al Circolo della Vela, Anna Gramegna, la poetessa dell’amore, presenta la sua seconda raccolta poetica

Venerdì 31 marzo alle 18:15 presso il Circolo della Vela di Bari, si è tenuta la presentazione della seconda raccolta poetica di Anna Gramegna dal titolo Lunghinverno (Oceano Edizioni, 2022).
Dopo i saluti di Titta de Tommasi (Presidente del Circolo della Vela), hanno dialogato con l’Autrice: Cetti-na Fazio Bonina (Presidente dell’As-sociazione Porta d’Oriente), Nicola Cutino (Presidente dell’Associazione Mondo antico e Tempi moderni), Dina Ferrorelli (Membro dell’Asso-



ciazione Respiri d’Artista), Italo Interesse (giornalista), Aurelia Rosa Iurilli (Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari) e Massimo Massa (Editore e Presidente dell’Associazione L’Oceano nell’Anima). Letture a cura di Giulia De Benedictis e Alessandro Lunare. Per l’interludio musicale: Eliana De Candia al violino e Michele Fazio al pianoforte.
Lunghinverno, è un simpatico neologismo che vuole testimoniare tutto il dolore, la sofferenza e l’emarginazione vissuti durante i tre anni di pandemia Covid. – chiarisce ai microfoni di Telenorba l’Autrice, scrittrice e poetessa di poesia vera, di pensieri e riflessioni, di stati d’animo con i quali mette a nudo la propria anima nel desiderio di condividere con gli altri le proprie emozioni.
Poetessa per vocazione dunque, che soffre e gioisce con un’autonomia espressiva che le è propria, con pienezza di sentimenti in versi di spessore dove la parola si fa magia. Il suo è un confessarsi senza finzioni, un offrire al lettore a piene mani le proprie emozioni, quelle che invadono quotidianamente la sua vita.
– Tutto l’entusiasmo del vivere si fa connubio attraverso una poesia carica di visione positiva, insofferente alle regole e agli schemi estetici, che abbraccia in particolar modo i ricordi, le problematiche sociali, l’amore coniugato in ogni forma, con particolare riferimento agli affetti familiari e il “silenzio” che la incanta, le cambia la vita e richiama alla fecondità della preghiera, a interrogativi esistenziali, a nuova luce carica di speranza. Insomma, un condensato di ingredienti assemblati con i propri occhi, la propria mente e il proprio cuore – come dichiara Massimo Massa nel suo intervento – riconoscimento di una cultura che le appartiene. acquisita in un percorso intrapreso ormai da anni.

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– Anna Gramegna sa parlare al cuore del lettore; trova sempre le parole giuste per trasformare in poesia ogni momento di vita, esaltare gli stati d’animo, le sensazioni, le emozioni che sono comuni a tutti gli uomini. – È quanto sostiene Nicola Cutino nella sua relazione, quasi una breve lectio-magistralis.
La poesia è una grande distrazione dal dolore, dalle cose pesanti della vita, affermava Italo Calvino e Niente doma la poesia, sottolineava il romanziere barese Giorgio Saponaro, spinge il cuore degli uomini verso traguardi e orizzonti intellettuali fantastici.
La poesia perché torni utile ha da essere dettata con grazia di lingua, con evidenza di stile e con efficacia di concetti
(Anton Giulio Bazzilli).
La poesia, affinché non appaia vacua e noiosa (flatus vocis), deve essere orientata alla piacevolezza del linguaggio (ingenium et ars oraziano) evitando la retorica e proposta con incisività di stile mediante una tecnica adeguata ricca di pensieri e immagini. L’attività creativa si avvale della fantasia e dell’immaginazione attinte dal mondo interiore dell’artista ma anche dal rapporto con gli altri e dalla realtà esterna.
La poesia non è né nella vita, né nelle cose. È quello che ne fai e che ci aggiungi. La poesia è in quello che non è, in quello che ci manca, in quello che vorremmo che fosse… (Pierre Reverdy).
L’amore è, per la Gramegna, la realtà esistenziale e il nostro scopo sulla terra. Esserne consapevolmente consci, sperimentare l’amore in noi stessi e negli altri, è il senso della vita. Il senso della vita non si trova nelle cose. Il senso della vita non si trova in noi.

I versi talora malinconici di Anna Gramegna non sono mai un canto di angosciosa solitudine: nella forza delle parole, nell’irrompere degli aggettivi, negli azzardi metaforici, emerge sempre la sensibilità, la dimensione e la dolcezza di una donna che sa resistere e lottare contro le avversità della vita. Originale nella forma stilistica, pregevole nell’uso degli aggettivi e negli accostamenti verbali, nelle metafore armoniose, nella creazione poetica, l’Autrice ritrova se stessa vibrante e leggera, sognante e amorevole.

I suoi sentimenti dunque comunicano, emozionano. Aspetti fondamentali per cui vale la pena di leggere questo libro, accostandosi con rispetto e in punta di piedi, anche per comprendere in che relazione si pone rispetto alla poesia contemporanea. Una lettura sicuramente coinvolgente nel segno della sofferenza, della gioia, dei sogni e della speranza che porta a nuova luce.

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04 Apr 2023

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