Nell’ora s’àncora il non ancora di Gianni Romaniello

Sessantuno poesie, un viaggio tra passato e futuro passando dai ricordi

Nell’ora s’àncora il non ancora è la quarta silloge pubblicata (Oceano Edizioni, 2022) da Gianni Romaniello, manager nel settore dell’innovazione tecnologica e dell’ottimizzazione dei processi azien-dali.
Di origine lucana, nato ad Anzi (PZ) nel 1961, attualmente vive a Gravina in Puglia.
La sua forma mentis, essendo laureato in Scienze dell’Informazione, alimenta e condiziona il suo stile di scrivere versi con un legame simbiotico fra l’approccio scientifico e quello poetico, comunemente considerati antagonisti, ma che nelle sue poesie convivono in equilibrio, accomunati dalla ricerca e dall’imma-ginazione.






La silloge traccia una profonda riflessione sul senso dell’esistenza e sul raggiungimento di un appagante equilibrio dinamico interiore, senza il rimpianto del passato e la paura del domani. Nelle poesie intatti, le dimensioni spazio-temporali sono intrecciate nell’hic et nunc fino a saggiare, in tutte le sue sfumature, il nostro orache, nello scorrere del tempo, diventa una àncora tra l’allora (il passato) e il non ancora (il futuro).

Gianni Romaniello ci invita a seguirlo nel suo viaggio tutto intimo e personale – afferma Donatella Altieri nella prefazione al libro. – Le sessantuno poesie, lo portano dall’allora al non ancora, dal passato al futuro, dai ricordi riscoperti nella memoria, alle visioni che fioriscono nell’immaginazione.

Quando si parte per un viaggio, ci si mette “in movimento.” E l’Autore, per farci sentire questo suo “andare”, costruisce i suoi versi facendoli “viaggiare” sui binari di un eterno accadere.
Da dove partire? Non da un luogo, ma da un tempo, non dal presente ma dal passato più profondo: e così il viaggio ha inizio, mosso dalla memoria, dove proprio lo spazio e il tempo si intrecciano quasi a confondersi tra loro.









Un viaggio, in questo suo, nostro “andare”, nel quale ci racconta storie brevi e intense, descrivendo alcune porzioni del suo incedere, finché il viaggio volge al termine e una improvvisa alba luminosa ricrea uno spacco e uno stacco tra l’allora e il non ancora.
In quello spacco tra l’allora e in non ancora c’è l’ora, l’adesso, il presente, il tempo privilegiato dell’accadere, ma anche e soprattutto il tempo in cui ci è concesso di metterci in ascolto di qualcosa di inesplorato che irrefrenabilmente sale come fuoco immortale. Il tempo in cui ci è concesso di desiderare ancora.

Posted

22 Sep 2022

Pubblicazioni Oceano Edizioni


Redazione



Foto di Gianni Romaniello





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