Dal Mediterraneo... Una testimonianza umana

Presentata alla Sapienza l’antologia poetica curata dalle poetesse Sofia Skleida ed Elisabetta Bagli

Si è tenuta a Roma, presso la Biblioteca Generale “Enrico Barone” della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università La Sapienza, la presentazione dell'Opera poetica "Dal Mediterraneo" curata da Sofia Skleida, poetessa greca, ed Elisabetta Bagli, italo-spagnola.

In apertura il prof. Pisana, che ha curato la prefazione al libro, ha ricordato, nel suo intervento, una citazione di Seneca in un lettera all'amico Lucilio: "Nullius boni sine socio iucunda possessio est" (Epistulae ad Lucilium, 6,4-5); ovvero "Nessuna cosa è bella da possedere se non si hanno amici con cui condividerla."


Non è un caso dunque se il desiderio e la volontà di condividere pensieri, emozioni, esperienze sociali e culturali, maturati lungo il percorso professionale, è fortemente presente nella personalità della Skleida e della Bagli - ha sottolineato il prof. Pisana al pubblico presente in sala. Due poetesse che con questa pubblicazione hanno voluto regalare un dono prezioso alle realtà culturali dei territori in cui vivono, offrendo un patrimonio di poesia che si connota come “bene letterario” universale a disposizione di tutti. Una testimonianza poetica, umana e culturale, dove la passione, la sapienza, la fede, l’humanitas, la spiritualità delle due autrici si rivela con estrema chiarezza.


Quattro sono le tematiche su cui si è soffermato, dentro le quali si dispiega la raccolta:
1. Il Mediterraneo come metafora dell’esistenza e parabola del sentimento;
2. Il Mediterraneo come incontro di radici culturali e valoriali
3. Le migrazioni in un teatro di assurde contraddizioni
4. L’humanitas e la paideia declinati nella vita sociale.

Quattro tematiche il cui unico filo conduttore è costituito dal rapporto tra “Mediterraneo, storia e letteratura”, che posa lo sguardo non solo sul passato ma anche sulla contemporaneità, ed in particolar modo sul fenomeno delle migrazioni, che ha rimesso in discussione il significato di confini politici troppo facilmente considerati acquisiti. Una problematica proposta in tutta la sua complessa drammaticità attraverso il confronto tra le varie culture e la necessità di una riqualificazione del tradizionale ruolo dello stato nazionale.


I loro versi sono impregnati di un logos storico e filosofico che riesce ad esaltare il “kalon” - prosegue il Presidente del Caffè Letterario Quasimodo di Modica - cioè la riscoperta della bellezza e dell’armonia interiore della persona, che ne deriva dal controllo della ragione sugli istinti, dalla fede religiosa e dalla centralità dei valori umani e cristiani. Le poesie che chiudono la raccolta "Dal Mediterraneo", sono proprio un auspicio, un distillato eucologico del sentire spirituale delle due poetesse che, quasi con il cuore in mano, vedono l’una nell’altra un raggio di luce per camminare nella speranza, alzare lo sguardo verso il cielo e trovare la stella a cui invocare il coraggio.


Interessanti sono stati anche gli interventi di Anna Marras, già docente di Lingua e traduzione spagnola nel Dipartimento di Lingue della Facoltà di Economia, Anita Napolitano, poetessa e drammaturga, Claudia Piccinno, poetessa e responsabile europeo del WFP e Michela Zanarella, poetessa e responsabile per le relazioni internazionali EMUI.

Posted

18 Oct 2019

Critica letteraria


Massimo Massa



foto dal web





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