La Costellazione del Drago tra Tavoliere e Gargano

Archeo-astrologia, della forma diffusa, nella Daunia

Il destino ha voluto che fossi io a scoprire questo particolare aspetto di astro-archeologia inedito, forse perché sono un autodidatta, cioè uno studioso privo assolutamente di preconcetti e nello stesso tempo uno scienziato serio, conseguenziale e logico nella ricerca e nello studio, che non trascura nessun segnale ed affermazione storica. Sta di fatto che mi sono chiesto infinite volte: “Perché proprio io?”.

Ho scoperto che molti paesi, non solo della Daunia, avevano come piantina topografica (con le strade) la raffigurazione di un simbolo animale, un oggetto o un personaggio legati alle religioni arcaiche: quella attribuita ai Giganti. Non solo i paesi assumono una forma (soprattutto la parte antica) ma anche le montagne. Quasi tutti i paesi e moltissimi rilievi, avevano ed hanno una particolare forma.

Ovviamente c’è chi cerca di confutare le mie asserzioni: “Nelle cose ci puoi trovare la forma che vuoi!” – dicono. Bisogna ammettere che tale affermazione, sotto certi aspetti, è giusta, ma è anche la migliore prova, in positivo, dei miei studi. Da piccolo, in bagno, i mattoni erano tutti picchiettati da materiali diversi ed io ci intravedevo sempre un’immagine, una cinesina ad esempio, ed altre figure.

Recentemente sono stato in Africa, convolando a nozze. Ho no-tato che i bagni hanno il pavimento di cemento e osservando come si asciuga l’acqua, ho visto avvicendarsi sempre nuove forme. E questo perché nel caos l’occhio cerca la forma, anzi vuole la forma, perché con il caos si vive un certo disagio, la stessa sensazione che provavano gli antichi di fronte al vasto territorio che abitavano.



Là dove c’era il caos c’era negatività, dove c’era la forma c’era creazione. La forma è una creazione che si elabora dal caos e nello stesso tempo lo sconfigge. Per gli antichi se una nuvola aveva una forma non era un capriccio della natura, ma un messaggio delle divinità.
Ho studiato molto la Via Sacra del Sud Gargano, perché era il tratto finale della Via Francigena già ai tempi dei pagani (Il Sole moriva a Roma come Lupo, cioè come Sole di Notte e rinasceva come Dio della Luce, sul Gargano, a Monte Sant’Angelo; infatti Roma e il Gargano si collocano sullo stesso parallelo). Nessuno, però, a mai considerato che a Nord del Gargano c’era una Via Sacra Misterica, con Vieste a forma di Gatta, cioè della Bast egizia, seguita da Peschici che rappresentava il dio egiziano Bes, e così via. Quando ho notato le due vie insieme mi è venuta l’illuminazione.

Con sorpresa ho notato che si trattava della Costellazione del Drago. Non avevo elementi chiari per individuare la coda e ho cercato di riprenderla, in modo abbastanza preciso, dalle immagini della costellazione, arrivando con essa a toccare diversi paesi. Nei prossimi articoli analizzeremo i paesi che formavano la Costellazione del Drago, ma prima voglio illustrarvi meglio il Tavoliere che aveva dei riferimenti archeo-astrologici molto importanti.

Posted

09 Aug 2023

Archeo-astrologia


Angelo Capozzi



Foto dal web





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