Un flauto strano, ma importante

Mario Delli Muti di San Giovanni Rotondo, mi ha raccontato che nella zona del “Calderoso” (“Lu Calevarùse”), tra San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis, aveva visto e provato a suonare un “tri-flauto”, ovvero un flauto a “tre flauti” collegati tra di loro con altrettante astine.
Si tratta di un flauto ternario che ci ricorda l’essere ternario di Madre Terra-Luna.




Nella mitologia antica, il flauto era uno strumento lunare, mentre l’arpa era solare. Le musiche rustiche del dio Pan e quella alla cedra di Apollo erano considerate celesti, tanto che le due divinità decisero di fare un “duello” musicale ad alto livello, con giudice re Mida. Vinse Pan perché il mondo ctonio nella creazione veniva prima di quello solare. Apollo, cosciente che la sua musica rappresentasse il Cielo, il Sole, i pianeti, era certo della sua superiorità e per punire re Mida, gli fece crescere due orecchie da asino.
Intanto Atena aveva inventato il flauto, frutto della sua intelligenza e sensibilità, ma poiché suonare le toglieva parte della sua bellezza, se ne liberò. Fu ritrovato dal sileno Marzia, che divenne così bravo da sfidare Apollo. Il dio solare ebbe la meglio e lo scuoiò: dal suo sangue nacque un fiume.

I pastori della provincia di Foggia costruivano flauti normali, che rappresentavano la Luna Rossa, la donna pronta al matrimonio. Non abbiamo esempi di flauti intermedi, ma ciò non significa che non si costruissero; essi rappresentavano la Luna Bianca, la donna vergine.
Il tri-flauto veniva costruito a Panni, in provincia di Foggia, e rappresentava la Luna Nera, la donna vecchia. Era usato per la melodia e veniva accompagnato dalla zampogna di Panni.
I flauti erano strumenti di pastori, di allevatori transumanti ed insieme alla chitarra, al violino, alla fisarmonica, si suonavano nelle orchestrine improvvisate per allietare le feste rituali e non.

Il flauto con tre fori funziona immettendo nello strumento una colonna d’aria che vibrando emette suoni. Più fori sono chiusi e più il suono è grave, ctonio (come quando si suona una campana grande); viceversa quando si alzano le dita liberando i fori, i suoni sono acuti e rappresentano il cielo (come il suono di una campana piccola).
Ogni suono si presenta con i suoi armonici (ovvero altri suoni più deboli) che non sempre riusciamo a sentire. Se ad esempio si suona un do, si ascolta il do ma anche il sol (la quinta), il mi (la terza) e il sib (la settima), pur se percepiti appena. Pertanto, negli strumenti a fiato, gli armonici sono difficili sentire, invece negli strumenti a corda sono evidenti, tanto che se si fa attenzione, si può ascoltare una piccola armonia: questo è uno dei motivi per cui la lira e la cetra sono strumenti migliori del flauto per rappresentare l’armonia celeste.
Attenzione, il flauto con tre fori non è tuttavia uno strumento deficitario; piuttosto è a modo suo completo, perché rappresenta le tre fasi della Terra-Luna, esplicite nel cosiddetto “ciclo femminile”. È chiaro che i tre fori, nel contempo, manifestano l’impossibilità di poter sviluppare melodie complete e variegate.
Il limite del flauto? Quando si cambia nota, la nuova annulla quella precedente (il dito della nota vecchia si alza) mentre le corde della lira o della chitarra, quando pizzicate, mantengono il loro suono nell’aria.


In definitiva il flauto è uno strumento “solista” che può creare solo melodie, mentre la lira, la cetra, la chitarra possono suonare più note e quindi armonie. Questo è un altro motivo che giustifica la superiorità degli strumenti a corda.
Il pastore suona il flauto, difficilmente l’agricoltore perché il flauto è uno strumento del suo mestiere e lo usa nei momenti di riposo o per tenere gli animali vicini, essendo amanti della musica.
A San Giovanni Rotondo un albero di fico che non produceva frutti, veniva chiamato il “fico sordo”, perché non potendo sentire l’armonia dell’universo conosciuto, restava acerbo, come l’uomo che chiudendosi alla musica del cosmo, restava allo stato selvaggio.
Insomma il flauto ternario conteneva, nel suo potenziale musicale, tutta la musica del mondo.

Posted

15 May 2022

Daunia e Puglia tra storia e tradizioni


Angelo Capozzi



Foto dal web





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