Ciento lire ’e puisia di Enrico Del Gaudio

Viaggio nella storia, dal dopo guerra ai giorni nostri, attraverso la Poesia Napoletana

Progetto editoriale atipico e per questo interessante e coraggioso quello del poeta na-poletano Enrico Del Gaudio, che non si è risparmiato in quanto ad estro e originalità descrittiva, forte di una innata propensione per il verso, supportata da una sana passionalità creativa
Ciento lire ’e puisia, edita da Oceano Edizioni, è una raccolta poetica meditata, curata, elaborata pazientemente, con lo sguardo accorto e certosino sulla base di uno slancio ardente, genuino, verace da cui non si può prescindere quando si è faccia a faccia con la coscienza poetica.





Quattrocentoventiquattro pagine a cui hanno collaborato 126 poeti siciliani che hanno tradotto il Lingua Siciliana le poesie di Del Gaudio, a cui vanno aggiunti fotografi, scrittori ed editori con scritti, pensieri, note e recensioni, valore aggiunto ad un libro di per sé interessante.

Forte e tangibile è il “corpo della realtà” che Enrico Del Gaudio descrive nella sua poetica, con versi e sentimenti che l’inchiostro ben riesce a trattenere e trasmettere e che condensano l’armonia d’una parola meditata, oculata e precisa intorno alle cose apparentemente esigue, agli oggetti semplici ma importanti del passato o compresenti in un viaggio introspettivo che registra piccoli e grandi eventi.

Che si tratti di un braciere, dell’umile e solare venditore di ricottine o della sua Castellammare di Stabia, degli affetti familiari o di una vecchia macchina da scrivere, tutte le sue liriche sono grandi nell’essenzialità, nel nutrimento delle emozioni nell’anima, frammenti poetici scelti e raccolti con cura per dare vita ai sentimenti con parole composte nell’interezza della forma quanto del significato.
Ne risulta una variegata ispirazione del dettato poetico, spesso incalzante tanto da non invidiare la condizione di chi quei versi volesse declamare a voce alta.
Gradevoli e significative sono anche alcune colorate espressioni che vivacizzano le liriche e che le popolano di immagini che sembrano recuperate dalla vita contadina.






Una silloge che va analizzata da più prospettive e che quindi merita approcci diversi di lettura in base a:

contenuti che attraversano i vari ambiti del sociale, relativi a diversi contesti storici e politici; riflessioni intimistiche e personali in cui l’Autore non si risparmia nel mettere a nudo sentimenti appartenenti a un passato mai lasciato alle spalle e alla condizione odierna di uomo del nostro tempo forgiato, passo passo, dalle proprie esperienze di vita;
abilità stilistiche in cui il Nostro non lesina spiegazioni per ciò che comprende la rima, la metrica di cui è un fine e attento conoscitore;
estro creativo che aleggia su tutta l’opera ma è condensato soprattutto nei testi di chiara impronta teatrale – Dialogo immaginario tra la Morte e il tenutario della vita e ’O Parto – in cui troviamo una satira ispirata concettualmente che fonda su sani principi etici e morali di una personalità frizzante ed esuberante.
messaggio, su cui vale la pena soffermarsi. La forza di questa opera risiede nel sentimento supremo che alberga nell’animo umano in quanto, ogni verso, ogni lirica si regge sull’alito vitale dell’Amore.

Ci troviamo di fronte, dunque, ad un’opera espressiva ed etica di grande spessore, in cui ironia e malinconia, gioia e dolore, comico e tragico si amalgamano grazie ad una scrittura che riesce ad esprimere tutta la policroma complessità dell’esperienza umana attraverso liriche sapientemente curate, che assecondano lo svolgersi e lo stratificarsi per soffermarsi su momenti vissuti, particolari del paesaggio, visioni e ricordi e che, tassello dopo tassello, portano in superficie elementi sottesi e silenti di grande impatto emotivo.

Posted

11 Dec 2020

Pubblicazioni Oceano Edizioni


Redazione



Foto di Enrico Del Gaudio





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