L'importante è che non diventi un'abitudine

Intervista ad Alessio Arena. È una conversazione sul percorso artistico e culturale di Alessio Arena che si è confrontato con l’intervistatrice Elisa Iacovo su temi di attualità in ambito politico, culturale e sociale

L'intervista è un dialogo tra due giovani che si confrontano pensando alla vita, ai fatti che accadono nel mondo, ai loro obiettivi e se siano o meno preparati ad affrontare l’età adulta con tutte le sue responsabilità.




Elisa Iacovo, colei che pone le domande, collabora con “Il Moralizzatore” come redattrice e, come speaker per Radio Street Messina, conduce il programma radiofonico “Passeggia con me” per Radio UniversoME..
Alessio Arena, colui che risponde, conduce una rubrica di lingua e cultura italiana per la Radio Nazionale argentina, collabora per la Treccani e ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali; è Presidente dell’Osservatorio Poetico Contemporaneo e Direttore esecutivo del Sito archeologico di Calathamet; ha pubblicato, inoltre, cinque raccolte di poesie e un saggio.

Gli autori del libro, Alessio ed Elisa, discutono di molti argomenti: il mondo digitale, Dio e la spiritualità, la mafia e i mafiosi, il femminismo, la violenza, la natura, l’amore, l’arte, ognuno a modo proprio; utilizzano l’intervista come modalità, con la speranza di arrivare a più persone, con tanta voglia di comunicare, sentendo sulle loro spalle la responsabilità di dimostrare che la parola non va mai sprecata in vanità e noia, ma maneggiata con cura e passione. Alessio afferma: “La mia priorità adesso è continuare il percorso di ricerca in ambito artistico e umanistico che mi sono prefissato. Continuo a considerare il mio lavoro una goccia nell’enorme calderone di parole che abbiamo a disposizione oggi, a partire da quello del web, dei social. Oggi chi fa cultura non deve pretendere attenzione alzando la voce in questo coro, ma deve sussurrare”.

Quando affrontano il tema della mafia Elisa scrive: “Al di là del senso comune, ho imparato che il mafioso non è quello che uccide, che spaccia, che ruba. [...] In fondo siamo tutti un po’ mafiosi quando tentiamo di superare la fila al supermercato o alle poste; quando non ci fermiamo davanti al bambino o all’uomo che chiede aiuto; siamo mafiosi quando ci facciamo dare una (magari solo una!) raccomandazione per superare un concorso o un esame; quando dichiariamo un reddito falso per non pagare le tasse universitarie; quando scegliamo la via più facile...”.

Alessio Arena, il poeta palermitano candidato al Nobel per la Letteratura dal Preside dell'Accademia Collegio de' Nobili di Firenze, dopo aver ricevuto l'approvazione unanime del Senato Accademico





La Iacovo mette in evidenza un vecchio, vecchissimo difetto di una parte degli Italiani, che mette in pratica azioni che richiamano quelle tanto detestate dei mafiosi. Lo scambio dei due evidenzia la vitalità, la freschezza e l’entusiasmo che hanno i giovani nell’affrontare il loro viaggio esistenziale.

Infatti, nella prefazione Marcello Falletti Di Villafalletto scrive: “Quello che colpisce, a mio avviso, è la preponderante voglia di essere partecipi; di esserci - indubbiamente più attivi di altri contemporanei - con programmi, progetti ed evoluzioni nel voler cambiare, modificare e progettare un futuro eccezionalmente nuovo”.
Il volume è tanto piccolo, quanto prezioso, dal momento che leggendolo si può riflettere insieme ai due scrittori, su atteggiamenti, vizi e problematiche che ancora oggi sono radicate in Italia.
Ne esce uno spaccato della vita sociale e politica del nostro paese che mi riporta, per alcuni versi, al saggio “Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani” scritto, con grande lucidità e capacità critica nel 1824, da Giacomo Leopardi, anche lui giovanissimo.


Posted

04 Nov 2020

Critica letteraria


Manuela Mazzola



Foto dal web





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