Gianni Longo

Lasciami almeno un sogno

Tutte le vicende espresse in ‘Lasciami almeno un sogno’ prendono spunto da fatti realmente accaduti, sono quindi un cammino frequentemente battuto per indagare a fondo il tema della propria mal finalizzata volontà. A torto o a ragione, giro intorno alle cose di questa realtà come una falena attorno a una luce e il mio sguardo non tace, anche se muta, ma commenta il suo mondo effimero, anche se seduttore e irrilevante.


Il volume è una raccolta di testi scritti dal 2004 al 2017, che induce il lettore a riflettere e a porsi domande.







Gianni Longo, infatti, si esprime con un linguaggio forbito ed elegante nel dipanare considerazioni e riflessioni che si intrecciano in un percorso complesso, che va dai dibattiti sulla povertà e sulla ricchezza, agli scritti critici su artisti come Sonia Alvarez e Piero Guccione, fino a giungere alla condizione attuale della società.

Ogni scritto è intessuto di ragionamenti, dunque sono testi affini alla filosofia, in cui l’autore propone una serie di argomentazioni e questioni che sono sorte nella sua intimità, ma che riguardano ogni individuo che è in grado di porsi dubbi e di utilizzare la facoltà umana del pensiero. È pieno di contenuti, di intime riflessioni che si trasformano in una dura critica alla società italiana. Non esistono più individui, ma solo frammenti e la stessa nozione di personalità è andata da molto tempo a pezzi. Nulla è rimasto in piedi, solamente la mancanza di rispetto per le idee altrui.

Gli italiani, afferma l’autore, cambiano idee, pensiero e sono servili e, inoltre, trascorrono il loro tempo a prendersi in giro; i giovani sono affascinati dal denaro; il mondo è un guazzabuglio di chiacchiere, l’importante è parlare proponendo idee e poi contraddirle all’infinito. Quando parla degli artisti in generale afferma che essi non sanno dove andare perché sanno già cosa fare, la strada è stata già costruita. Tutto è stato detto, tutto è stato scoperto; è una società, la nostra, che non ha più stimoli.





Le riflessioni di Longo sono nude e crude, ma proprio alla fine suggerisce la maniera, forse la più semplice, per affrontare la quotidianità: La vera dignità che mi conquista è il pensare, mi permette anche di volgermi al passato rispondendo alle esigenze del presente. [...] Ma le lancette dell’orologio della mia esistenza ancora una volta bramano di seguire l’inquieto e veloce passo intrapreso nuovamente dal mio pensiero.


GIANNI LONGO

Tantissimi i suoi riconoscimenti tra i quali numerosi diplomi Honoris Causa delle Belle Arti per meriti artistici e per la diffusione dei valori della cultura in ambito nazionale e internazionale, Premio letterario e di Arti visive internazionale Giotto e Dante Alighieri; Premio Franz Kafka Italia® di Rita Mascialino; Premio William Shakespeare – Il teatro nell’arte; Premio Giacomo Leopardi; Premio Luigi Pirandello; Premio Giuseppe Ungaretti; Premio Letterario Gabriele D’Annunzio; Premio Shakespeare; Premio Accademico Marc Chagall – La realtà di un sogno; Premio letterario Milano International.

Ha ricevuto anche il Diploma accademico dell’Albo d’Onore del-l’archivio universale delle Belle Arti ed è inserito fra i Grandi autori della Storia nell’archivio storico universale delle Belle Arti.

Posted

07 Jul 2021

Critica letteraria


Manuela Mazzola



Foto di Gianni Longo





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