La Fisosofia Scolastica: Sant'Anselmo, Abelardo, San Bonaventura

Illustrare e difendere le verità di fede mediante l’uso della ragione

Il fine della filosofia scolastica era quello di illustrare e difendere le verità di fede mediante l’uso della ragione. Tra i suoi numerosi filosofi e teologi, oltre al già ricordato San Tommaso d’Aquino, sono da menzionare per le loro opere e il loro pensiero filosofico e teologico Sant’Anselmo, Pietro Abelardo, San Bonaventura.






Sant'Anselmo D'Aosta, i teologo che "risolse" l'enigma di Dio
Monaco benedettino, arcivescovo di Canterbury e dottore della Chiesa


Sant’Anselmo, filosofo e teologo, dichiarato dottore della Chiesa da papa Clemente XI nel 1720, è ritenuto il più eminente pensatore del suo secolo. Nato ad Aosta nel 1033 da nobile famiglia entrò giovanissimo nell’ordine Benedettino. Nella Chiesa Cattolica ricoprì importanti incarichi fino a divenire vescovo di Canterbury, ove morì nel 1109. Svolse anche un importante ruolo politico nella disputa sulle investiture in Inghilterra. Maestro di retorica e di dialettica, ebbe nel 1113 la cattedra di teologia a Parigi. Nonostante questi impegni pastorali e i problemi politici, non tralasciò la sua attività di scrittore e pensatore. In linea con il pensiero di Sant’Agostino, sosteneva di poter dimostrare razionalmente l’esistenza di Dio. È ritenuto il padre della Scolastica in quanto operò per la prima volta a sintetizzare i principi filosofici e i procedimenti teologici, ossia a rendere equivalenti le esigenze della ragione e quelle della fede. Come uomo di fede basava la sua riflessione sulla autorità della Sacra Scrittura. Ebbe anche piena fiducia nella ragione attraverso la quale cercò di dimostrare determinate verità, come l’esistenza di Dio prescindendo dalla rivelazione. Comunque affermava il primato della fede sulla ragione asserendo “credo ut intelligam” (credo per capire). Moltissime sono le sue opere filosofiche e teologiche. La sua fama è dovuta anche alla sua opera il “Proslogion” (Colloquio) nella quale dimostra l’esistenza di Dio attraverso il cosiddetto “argomento ontologico” che ebbe molta influenza su gran parte della filosofia successiva.

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San Bonaventura Filosofo e teologo originale e innovatore
Pietro Abelardo Francescano, mistico, filosofo e teologo

Allo sviluppo della Scolastica sul piano filosofico e teologico contribuì anche il pensiero di Pietro Abelardo (Pallet, Nantes, 1079 – Chalon – sur Saone, 1142). Nella sua opera “Sic et non” espone le differenti posizioni dei Padri della Chiesa rispetto alle molte questioni teologiche sostenendo che in tali circostanze, ossia quando ci sono interpretazioni contrastanti dei dogmi religiosi, l’unica soluzione è quella della ricerca personale della verità mediante l’uso della ragione. Ciò non vuol dire però che Abelardo neghi la superiorità delle Sacre Scritture. Per questo suo atteggiamento, cioè l’idea di porre al vaglio della ragione persino le opere degli Apostoli, fu accusato di eresia dalla Chiesa Cattolica nel Concilio Lateranense II del 1139.

Altro grande sostenitore del primato della fede, senza la quale la ragione da sola non può produrre un vero sapere, fu il francescano San Bonaventura (al secolo Giovanni Fidanza). Nato a Bagnorea nel 1221, appena ventenne (1243) entrò nell’Ordine di San Francesco. Tra il 1248 e il 1255 insegnò a Parigi. Qualche anno dopo fu nominato Generale dell’Ordine. Pur riconoscendo alla scienza i suoi diritti e la sua validità per il possesso della verità sosteneva il primato della fede. La scienza umana è frutto dell’intelletto e si svolge su di un piano inferiore alla scienza divina che è illuminazione interiore. Praticamente non riconosceva alla ragione filosofica una sua autonomia subordinandola alle esigenze della “fides”. Riteneva, quindi, l’esperienza scientifica un mezzo in più per trovare argomenti a sostegno dell’indiscutibile verità della fede. Le sue opere sono numerosissime; gli argomenti di tipo filosofico appaiono subordinati ai discorsi teologici. È considerato uno dei pensatori maggiori della tradizione francescana e uno dei più grandi teologi del Medioevo. Morì nel 1274 a Lione ove si era recato per partecipare ai lavori del Concilio Ecumenico.

Posted

16 Jul 2020

Storia e Filosofia


Pasquale Panella



Foto dal web





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