Schelling e l’Idealismo estetico

È considerato tra i più grandi idealisti tedeschi, anche se il suo pensiero è spesso stato messo in ombra dalle critiche di Hegel

Schelling è con Fichte ed Hegel un grande esponente dell’idealismo tedesco. Il suo pensiero filosofico fu in continua evoluzione. Inizialmente partì dal sistema di Fichte dandone, però, un’interpretazione diversa.
Figlio di un pastore protestante, nacque nel 1775 a Leonberg. All’età di quindici anni entrò nel seminario di Tubinga ove studiò filosofia e teologia. A ventun’anni si trasferì a Lipsia come precettore dedicandosi anche allo studio di scienze naturali. Nel 1798 fu chiamato alla cattedra di Jena, grazie al grande successo delle sue opere. Qui frequentò il circolo romantico, cenacolo di poesie, filosofia e di idee religiose e conobbe i maggiori esponenti del Romanticismo. Fu questo il periodo più felice e produttivo per il filosofo.


Nel 1800 scrisse la sua opera principale il Sistema dell’idealismo trascendentale. Nel 1806 si trasferì all’Università di Monaco ove rimase per 35 anni. Argomento principale della sua filosofia fu la natura intesa alla maniera del romanticismo, come una totalità animata e creativa. Se per Fichte la natura era considerata come non-io posto dall’io Schelling, invece, considera natura e coscienza assolutamente omogenee; l’Io, cioè lo spirito e il non-io, cioè la natura sono per Schelling la stessa cosa. Lo spirito si manifesta attraverso la natura per cui questa è una totalità animata; natura e spirito sono entrambi parte di un comune processo vitale. La natura è “spirito addormentato”, “spirito in letargo, preistoria della coscienza”. Lo spirito, secondo Schelling, inizialmente si manifesta nelle forme inanimate, poi negli esseri vegetali e animali, infine nell’uomo nel quale diventa spirito manifestato. La filosofia di Schelling, dunque, può essere definita come filosofia dello Spirito e della Natura.

Nel 1827 scrisse l’opera Lezioni monachesi nella quale si rileva l’evoluzione del suo pensiero e il senso del suo idealismo. Diede grande importanza anche all’arte ritenendola come punto di fusione tra natura e spirito, come rivelazione più alta dell’Assoluto (“identità di io e natura”). L’Assoluto concepito come identità non può essere colto dal pensiero razionale bensì soltanto dall’arte. L’idealismo di Schelling è definito “idealismo estetico”. Compito della filosofia è quello di raggiungere l’Assoluto.
Nel 1841 fu chiamato all’Università di Berlino. Qui sviluppò l’ultima fase del suo pensiero filosofico in polemica contro l’idealismo di Hegel. Ritiratosi definitivamente dall’insegnamento morì in Svizzera il 20 agosto 1854. Delle sue opere ricordiamo Filosofia della mitologia, L’io come principio della filosofia, Idee per una filosofia della natura, Sull’anima del mondo, Sistema dell’idealismo trascendentale, Lettere filosofiche su dogmatismo e criticismo.

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22 Apr 2023

Storia e Filosofia


Pasquale Panella



Foto dal web





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