Angelo Capozzi

La Costellazione del Drago tra Tavoliere e Gargano

Adesso esaminiamo i 5 reali siti (Ortanova, Ordona, Carapelle, Stornara e Stornarella), che ci svelano segreti importanti. Il contesto è quello che vede rappresentare la collina di Ascoli Satriano come Collina Primordiale, dove si sviluppò la vita al di fuori del mare (Ascoli confina con i Monti Dauni e con la Pianura, ma non appartiene geograficamente a nessuno dei due).

La Costellazione del Drago tra Tavoliere e Gargano

Foggia

Non possiamo trattare, con una certa completezza, la Costellazione del Drago sul nostro territorio, se prima non parliamo di Foggia (al tempo di Arpi-Argo era dipendente dalla stessa col nome di Equotutico = Grande Cavallo).
Foggia la si dice fondata attorno all’anno mille d.C., quando, cioè, è stata ritrovata l’icona della Madonna dei Sette Veli, in un pantano. più che parlare di nascita, tuttavia, bisogna parlare di rinascita.

La Costellazione del Drago tra Tavoliere e Gargano

Le costellazioni laziali di Giorgio Copiz

Se qualcuno pensa, che sia io il primo a scoprire costellazioni disegnate nel territorio, si sbaglia. Molto lavoro è stato già fatto da Giorgio Copiz, che ebbe una grande risonanza mediatica. Studiate da scienziati, che hanno fatto diverse ipotesi, adesso l’argomento è “dormiente”. Che il compianto Copiz abbia trovato costellazioni legate ad Ercole non mi stupisce, perché in quella zona di partenza, di quella che diventerà la Via Sacra Cristiana.

La Costellazione del Drago tra Tavoliere e Gargano

Archeo-astrologia, della forma diffusa, nella Daunia

Il destino ha voluto che fossi io a scoprire questo particolare aspetto di astro-archeologia inedito, forse perché sono un autodidatta, cioè uno studioso privo assolutamente di preconcetti e nello stesso tempo uno scienziato serio, conseguenziale e logico nella ricerca e nello studio, che non trascura nessun segnale ed affermazione storica. Sta di fatto che mi sono chiesto infinite volte: “Perché proprio io?”.

La cucina tradizionale di San Giovanni Rotondo

San Giovanni, un paese ricchissimo di tradizioni tra le quali quelle culinarie

A San Giovanni Rotondo, l’insegnante Arcangela Latiano della Scuola Primaria, ha sempre promosso, servendosi dell’aiuto dell’antropologo e animatore musicale Angelo Capozzi, progetti relativi alla conoscenza del territorio locale. La Scuola interessata è l’Istituto Comprensivo “Dante-Galiani”, Preside Francesco Pio Mari D’Amore. Gruppo docente della V E: Arcangela Latiano, Giuliana Zelante, Nunziata Martino, Rosa Cavalli, Eugenio Romoli, Maria Gargallo.

Dalla Quarantana alla Madonna Addolorata

La lugubre signora della Quaresima in Puglia

Si è persa ormai l’idea che tutte le festività siano collegate all’anno liturgico pagano al quale la Chiesa Cattolica Cristiana non ha voluto apportare cambiamenti. Il popolo non li avrebbe accettati.
L’anno liturgico era organizzato nella parte jin (nero), che andava dal solstizio estivo a quello invernale (da San Giovanni Battista a Natale) e nella parte jang (bianco), dal solstizio invernale a quello estivo (da Natale a San Giovanni Battista).

Canti da incanto: le "strapolette" garganiche

Alla scoperta dei canti caratteristici dell’antica cultura tradizionale garganica

Spesso i meridionali convivono con tesori culturali di inestimabile valore, come i canti garganici, ovvero canti tradizionali che coincidono in parte con quelli dei Cantori di Carpino. A San Giovanni Rotondo li chiamano le strapolette le cui origini non sono perfettamente databili, perle sonore tramandate dai cantori tradizionali garganici. Erano in uso nelle serenate, nelle feste sull’aia, nelle feste pastorali della tosatura, nelle feste in famiglia.

Tradizioni della festa di capodanno

L’arrivo del nuovo anno, è sinonimo di cambiamento, e quindi, in un passato non lontano, era usanza gettare ciò che era vecchio per fare spazio al nuovo

Quando cinquanta o sessant’anni anni fa si festeggiava l’arrivo dell’anno nuovo, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, si gettavano dalle finestre e dai balconi delle case, mobili e sedie vecchie, bottiglie, bicchieri, piatti, riempiendo le strade di ogni tipo di rifiuti. In alcuni casi si potevano “ammirare” bidè, cessi ed altri oggetti strani.

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