La catarsi

(Esposito Luciana)


Lo vidi una notte,
i suoi occhi avevano bisogno dei miei
ma Firenze era troppo lontana...
La nebbia si adagiava sul ponte,
il cantilenante lamento dei pioppi
raccoglieva i brividi del vento.
Io ti offrivo i miei occhi
liquefatti da una lunga attesa,
la gola ornata da collane di ortica.
E tu... folle amante reclamavi palpiti ;
Ora placherai la tua sete in bocche altrui,
nessun sangue annerirà il colore di un sogno,
tu eri grano per il mio campo,
io l'orchidea che adornava il tuo steccato,
ma, disumanamente si fece giorno!