Io un delfino e canto, del mare

(Industria Nunzio)


Sulla spiaggia m’assolo
e un rombo scuote il cielo
dal suo letto, una nuvola
svegliandosi spegne la luna.
Onde gelide m’increspano
il pensiero, strido smarrito,
vento m’ingolfa oltre la rada
arruffandomi le ali.
Un flutto mi travolge
e un monologo intono,
navigando l’ignoto
del mio tempo
breve. Gallerie di sogni
varcano due Colonne,
un mito affiora nella rete
e una sinfonia m’abbraccia
struggendomi l’afflato,
liquido canto,
come ninna nanna,
cullandomi le orecchie
della veglia. Poi
potente faro straccia
il panno nero, lo zefiro
riaccende le mie vene,
l’onda m’infrange.
Sprizza un grappolo
di perle iridescenti,
l’acquasantiera della Terra
mi benedice
e io mi sento di nuovo in pace.
Quieta, eleva la marea,
spingendomi alla riva.
Io un delfino
e canto, del mare.