Il coraggio di sognare ancora

(Manca Marinella)




Scendeva la sera,magica e luminosa
mentre portava sulle spalle la notte
albeggiante di stelle.

La vita era nei campi,si raccoglievano i giunchi
tra le canne al vento della laguna,
dopo una spremitura alquanto arcaica
si lasciavano essiccare per farne stuoie,
servivano da tappeto da usare accoccolati
al camino.

Sui prati i primi boccioli primaverili,
ornati di grazia campestre,
umili e d'eterno profumo.

il cielo gremito di uccelli,
ogni specie a cercare nuovi amori
per deporre piume calde e novelle.

I sogni che uscivano come ombrelli
in una giornata di pioggia,
tutti colorati, nonostante la grigia giornata,
respiri liberi e senza l'affanno dei monti,
innanzi a me sorgeva l'aurora
a ricordare i fanciulli anni.

Limpido il cielo,
ogni nube stazionava passeggera
dando spazio al sole,non vi erano ombre,
solo quelle birichine,prodotte dalle sagome
di noi bambini mentre giocavamo a nascondino,
e quelle scandite dal trascorrere delle ore
che davano pienezza alla giornata
al finir del giorno.

I prati sempre verdi anche nel riflesso stanco
e gioioso del tramonto.

Nonostante il peso sulle scarpe accartocciate
ed il vestito liso che aveva cucito il tempo
il coraggio di sognare ancora ad occhi aperti
frugando e spettinando la fantasia
per accogliere nuove gemme e lasciarle
in dono a madre terra.

L'impronta incisiva di un breve passaggio
e la sete che ancora berrà il suolo.

L'anima in volo cullata nel mare
avvolta di bagliori e mistero,
vogliosa di rinascere...vagiti e strilli di gioia.