Questa oscura materia

(Condorelli Alessandro)


Incombe un'ombra dall'Est.

Squarci di raggi di sole penetrano tra vecchie chiome di alberi frondosi
che si estendono all'infinito in una vallata sperduta.
Alberi secolari vi regnano con i loro rami nodosi, che si innalzano al cielo per poi far ritorno contorcendosi alla loro terra madre,
per ridiventare radici,
un'azione di metamorfosi Ovidiana oramai in questa terra arida,
che si riflette nei loro tronchi aggrinziti e ruvidi.
Pullula un odore di sottobosco come quelle delle fiabe,
purpureo ed infantile,
ma che per scherzo di Crono, lascerà ad un'aria fetida e malsana,
quasi irrespirabile,
che si impregna nel legno secco delle cortecce e che si mostra ai raggi che tentano di pentrare negli albori del passato
a mó di pulviscolo.

Incombe un'ombra dall'est.

Ringrazio F. che mi rende apatico, quasi anedonico
come una statua marmorea dal cuore di pietra
che si accerchia di antichi ruderi,
in uno, che doveva essere antico spiazzo di un segno
di una civiltà perduta.

Non regna nulla dentro di me
se non solo silenzio e rimpianti
proprio come nei mondi fatui metafisici
dove solo il tempo eterno può dar risposte.