Figli di nessuno

(Manca Marinella)


Miseri noi figli di nessuno,
in cerca di un giaciglio ove ricominciare a sognare,
sbarcati aggrappati a un lembo di barca,
quanta disperata disapprovazione
negli occhi e nelle braccia protese del cielo.

Uno sterminio di vite nel Mediterraneo,
vestiti di grandi e piccini galleggiavano
carezzati dai flutti dopo l'uragano
e la furia di chi nasce maldestro.

In quel mare ambito e premuroso
dove nacque la vita,
annegavano i disegni dipinti con estro
di speranze che ci abbandonarono
spogliandoci nudi e impotenti
innanzi all'ira ferocia di un giorno nato morente.

Sono rimasto solo a remare questo difficile tempo,
in questo oceano di lacrime di un cielo livido,
tinto di lutto,un mare schizzato,non prolifico
e avido,colorato di sdegno e di dolore.

Questo gelido spazio è senza pietà,
corre fuggitivo e non ha più tempo
di fermarsi ad ascoltare le croci di tutti i poveri cristi."

Misera vita,
cosa resterà di questa anima lesa
che ha già sorvolato la stagione delle primule
senza fermarsi a coglierne fragranze,
si è tinteggiata d'autunno ed ha già la barba bianca
e la forza latitante nella salita dei monti.

È come un albero dismesso che ha perso ogni foglia
nel vento delle illusioni,nell'ingordigia degli umani.

Un grido d'aiuto si eleva al creato
per questo sacro suolo spremuto
e di stenta resurrezione,
aspro il sapore,sterile d'amore...
la potenza più pura,il buio nel sole.

Le mie orecchie non udranno più le loro voci
ed il mio cuore non sentirà più il caldo suono
della famiglia mia.

Sono un povero orfano che ha perso tutto,
aiutatemi fratelli!

Di tutti i figli tuoi pietà Signore.