Sapere di te (Preghiera di una madre)

(Bregoli Fabrizio)


Curioso sapere di te
da due strisce decise, un rosso acceso
su uno stick di plastica bianca
cartina di tornasole, alchimia
di non so quale imprevisto demiurgo.
Sei attesa, radice di silenzio
principio di ogni possibile giorno
ma breve è la misura del tuo esistere
già strappi istanti al corso del tuo tempo,
oggi solo una fitta impercettibile
poi trepido sfarfallio d’ecografo
polline di fiato, quieta distanza
che attimo su attimo si colma.
Io ti crescerò battito su battito
con la perizia attenta d’un orefice
a mani nude ti consegnerò
quell’ingombrante vita che pretendi.

Non avere fretta di essere mondo
nulla andrà perduto, ti tratterrò
l’effimero d’un fiore
l’angusto spazio d’una neve.
Non avere fretta, qui tutto scalcia
conoscerai astio, menzogne d’uomini
impietoso linciaggio d’anni, tu
fanne limo profondo di sapienza
verità, come di provvida pioggia
rettitudine e inalterato amore.