Soavemente

(Cacace Antonietta)


Lì, dove selvoso è il centro del piacere,
lenta io vago,
in quelle attese d’onde strepitanti,
che spandono sospiri dilettuosi…

Ad uno ad uno esploro con la mano,
le valli, i clivi, e i colli dell’incanto…

Or gemo,
al defluir del sangue alle sorgenti,
fonti di zefiri viziosi,
di licenziosi gusti sempre ardenti…

E quando gli argini delle segrete vie,
schiudendosi germogliano d’amore,
mi scoprono errante peregrina…

Ed in quel varco già noto e manifesto,
dove il goder rinnova il mutamento,
paga mi sento,
laddove tutto di me, soavemente tieni…